giovedì 11 marzo 2010

11 Marzo 1944

La nuova Canzone della Compagnia dell'Anello, 11 Marzo 1944", ha contribuito a riportare alla memorie l'eroismo e il sacrificio del Tenente Boscutti e degli altri piloti aerei della RSI.

Una delle tattiche più subdole e allo stesso tempo meno note della guerra angloamericana in Italia dopo l'8 settembre '43 consisteva nel bombardamento aereo alla popolazione e al nostro patrimonio artistico.
Questi attacchi terroristici avevano l'unico scopo di stremare fisicamente e moralmente la popolazione in modo che desse appoggio ai banditi delle formazioni partigiane.
Tra le tragiche memorie dei nostri nonni vi è ancora l'aereo soprannominato "pippo" che sopraggiungeva all'improvviso e che falciava qualsiasi civile presente sulla strada;
oppure lo sgancio interminabile di bombe che incendiava e radeva al suolo case, chiese e monumenti.

Celebri sono la distruzione degli affreschi del Mantegna a Padova e della volta della Basilica Palladiana di Vicenza.
Gli alleati disponevano di veicoli creati con l'unico scopo di distruggere, come il quadrimotore Boeing B17 "Flying Fortress (fortezze volanti): dotato di 13 bocche da fuoco, poteva trasportare fino al bersaglio 8 tonnellate di bombe. Nel 2001, ad esempio, 80 mila persone dovettero evacuare Vicenza per il disinnesco di un'enorme bomba inesplosa.

A difesa della popolazione e del patrimonio artistico della RSI fu costituita verso la fine del '43 l'Aeronautica Nazionale Repubblicana.Dotata di alcune centinaia di apparecchi tra Macchi MC 205, Fiat G55 e Reggiane RE2005, negò agli angloamericani il dominio dei cieli dell'Italia settentrionale salvando dalla morte numerose persone civili.

Gli scontri erano sempre impari, con un rapporto tra i caccia nemici e quelli italiani che spesso era superiore a 10 contro uno, ma i nostri piloti seppero sopperire a questa inferiorità con il loro eroismo e la loro bravura, abbattendo 226 aerei nemici contro una perdita di 154 apparecchi.
Il costo di vite umane fu però elevato: su 1253 piloti ne caddero ben 220!

Ovviamente nei nostri libri di testo scolastici non c'è spazio per questo sacrificio: meglio parlare del "valore" espresso da un partigiano che, travestito da spazzino, massacrò con un attentato esplosivo 33 soldati e due civili.
Adriano Visconti, 4 medaglie d'argento al valore militare e due di bronzo, vincitore di 26 combattimenti aerei, ricordato nel Museo Nazionale dell'Aria di Washington come "asso dell'aviazione italiana, trucidato a guerra finita dai partigiani, invece non viene ovviamente menzionato.

Ma veniamo al Tenente Boscutti...
Giorno 11 Marzo 1944: dopo l'allarme si levano dal campo di Campoformido 36 caccia Macchi 205 dell’Aviazione repubblicana comandati dal capitano Adriano Visconti. La formazione intercetta circa 300 aerei tra caccia e bombardieri anglo-americani diretti a bombardare le città di Venezia, Treviso e Padova. Nel combattimento aereo che ne segue, vengono abbattuti 11 aerei nemici , mentre 3 sono i Macchi colpiti. Due di questi ultimi riescono ad effettuare un atterraggio di fortuna; il terzo, quello del tenente Giovanni Battista Boscutti, si schianta al suolo nei pressi di Correzzola, nel Padovano, sprofondando per alcuni metri nel terreno.

Nel 2007, sessantatre anni dopo, grazie alla testimonianza di un giovane che allora aveva assistito all'accaduto, i volontari della "Romagna Air Finders" hanno recuperato ciò che era rimasto sepolto del tenente Boscutti: ossa del piede e frammenti di colonna vertebrale ancora avvolti nel giubbotto da pilota.
I resti del pilota sono stati poi consegnati ai famigliari.

Boscutti fu uno dei tanti piloti che nel secondo conflitto mondiale offrirono la loro vita per difendere la popolazione e le città dell'Italia Settentrionale dai bombardamenti terroristici alleati.
Morì contrastando un bombardamento degli anglo-americani che causò 2000 vittime a Padova. Nonostante le azioni valorose, i combattenti della Repubblica Sociale Italiana sono sempre stati poco considerati da questa nuova Italia di cartapesta.

Ma noi del Circolo 28 Ottobre non dimentichiamo i nostri eroi!

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