mercoledì 7 gennaio 2015
martedì 30 dicembre 2014
Giochi di prestigio
Per il popolino italiano, attaccato al flebo di informazioni di Studio Aperto & company, il calo del prezzo della benzina è una delle poche buone notizie riguardanti l'economia nazionale nell'anno che va a concludersi.
In fin dei conti l'abilità di un prestigiatore risiede nella capacità di far percepire al pubblico solamente l'illusione di una magia, celando invece il trucco che ci sta dietro.
Che il prezzo del petrolio, come quello di altre cose (oro, latte, mais...), sia legato unicamente alla legge della domanda e dell'offerta, è la balla che i vari dottrinali del liberismo propinano al comune individuo dopo averla camuffata da verità.
Di fatto i grandi poteri del capitalismo, in una partita a scacchi dove loro possono giocare con 16 regine, muovono senza problemi questi prezzi ed altro per plasmare la politica e l'economia mondiale a loro piacimento....
Non è passato molto tempo da quando, manipolando un prima sconosciuto parametro economico, sostituirono di fatto un governo regolarmente eletto (che comunque non sono qui a difendere) con personaggi a loro comodi. Tra aprile a novembre 2011 lo spread passò da 120 a 575, e attraverso le quotidiane prime notizie dei telegiornali il sonno del popolino italiano venne infestato di incubi fino all'arrivo del messia Mario Monti.
Oggi mentre scrivo tale dato vale "appena" 135, eppure l'economia italiana da quel fine 2011 non ha fatto salti da gigante, anzi...
Al giorno d'oggi, in cui vanno di moda parole come pace e democrazia, l'economia di una nazione diventa l'obiettivo strategico sul quale è possibile sferrare un attacco senza dovere presentare una dichiarazione di guerra.
Oggi il loro nemico si chiama Russia? Ecco che prima, dopo gli opportuni preparativi sottobanco, viene immolato uno Stato quale l'Ucraina per scagliarlo, come un camioncino riempito di tritolo in un attacco kamikaze, contro i cugini russi; poi si introducono le sanzioni (ma quali sanzioni ha subito lo stato di Israele per aver illegalmente occupato i territori palestinesi?); infine si fa crollare il prezzo del petrolio, principale componente delle esportazioni russe.
In quattro mesi il rublo dimezza il suo valore nei confronti dell'euro, stringendo così improvvisamente un cappio sul collo della popolazione russa.
Poco importa, poi, che a subirne le conseguenze ci siano anche paesi "alleati" come l'Italia: se da un lato la faccenda sanzioni ha bloccato nelle nostre campagne tanti prodotti dell'agroalimentare italiano, il dimezzamento del valore del rublo ha fatto crollare i numerosi ponti eretti in questi anni per esportare in Russia una parte della nostra produzione industriale.
Tutto questo di fronte a un'Europa che oggigiorno costituisce non la comunione dei popoli che la compongono, ma lo strumento nelle mani dei grandi interessi economici simboleggiati dalla bandiera a stelle e strisce.
Quell'Europa, sbocciata ai tempi delle popolazioni celtiche e della difesa delle Termopoli, fiorita nei tempi delle legioni romane, di Carlo Magno e delle Lega Santa a Lepanto, tramutata in una pioggia di petali nelle sabbie di El Alamein, nel fango di Anzio e nelle strade di Berlino, è stata spodestata per far posto ad un impostore che ne conserva solo le sembianze esterne.
Telegiornali e quotidiani nelle mani di chi vorrebbe ibernarci la mente, non riescono però a nasconderci che la nostra Europa continua a vivere, trovando asilo in una terra che oggi ci è dipinta come nemica.
Così, metaforicamente parlando, a Stalingrado 70 anni fa l'Europa veniva difesa da ovest, oggi viene difesa da est. Non deve dunque stupire che oggi la vera Europa si identifichi in un inno che in passato accompagnava il nemico.
sabato 9 agosto 2014
mercoledì 19 febbraio 2014
sabato 11 gennaio 2014
PROGETTO NAZIONALE fase 2.0
Sabato 25 gennaio 2014 si terrà l'assemblea nazionale di Progetto Nazionale.
L'evento, intitolato "Ricostruiamo il paese", vedrà la partecipazione del presidente Piero Puschiavo, di Manuel Negri, Massimo Piubello, Gabriele Tasso, ed i altri esponenti politici nazionali.
L'assemblea avrà luogo presso la sala convegressi di ViEst Hotel, via Umberto Scarpelli 41, Vicenza.
L'evento, intitolato "Ricostruiamo il paese", vedrà la partecipazione del presidente Piero Puschiavo, di Manuel Negri, Massimo Piubello, Gabriele Tasso, ed i altri esponenti politici nazionali.
L'assemblea avrà luogo presso la sala convegressi di ViEst Hotel, via Umberto Scarpelli 41, Vicenza.
venerdì 6 dicembre 2013
domenica 27 ottobre 2013
28-X-1922: STORIA DI UNA RIVOLUZIONE ITALIANA
Il 28 Ottobre di 91 anni fa, fu il giorno di un evento destinato a rimanere, indelebile, nella Storia della nostra Nazione: la Marcia su Roma, manifestazione del PNF, ordinata da Mussolini e che vide coinvolte decine di migliaia di persone, con il riuscitissimo intento di liberarsi del corrotto sistema liberale allora dominante, per la costruzione di una nuova Italia.
Senza cadere in inutili e ridicoli nostalgismi, il nostro Circolo vuole ricordare e rivalutare quella data, semplicemente per quello che è: la più recente e spontanea Rivoluzione di popolo che il nostro Paese ricordi.
Ridiamo di gusto di fronte ai grossolani tentativi, da parte dell'opinione pubblica, di screditare tale straordinario evento. E' divertente notare come si passi a descriverla, con assoluta noncuranza della realtà, da "una manifestazione armata ed eversiva", ad "una scampagnata di una armata Brancaleone formata da gente senza arte né parte". Tutto e il contrario di tutto!
Tutto questo perchè non si vuole riconoscere ed ammettere la grandezza di un fatto: la Marcia su Roma fu una manifestazione di popolo, alla quale persone di ogni estrazione sociale aderirono spontaneamente, alcune delle quali "improvvisandosi" camicie nere per la prima volta. Il tutto per un ideale comune, dare il via ad un vero cambiamento che sapesse risollevare l'Italia dal dopoguerra, a cui era seguito il terribile "biennio rosso".
Gente armata più di entusiasmo e di coraggio che di bombe o manganelli; persone che con tale compattezza e caparbietà seppero attirare la simpatia dei militari e persino di una parte dei poteri forti che si stavano apprestando a spodestare dal trono.
Ci rendiamo conto che oggi una così bella, genuina, determinante Rivoluzione di popolo è davvero un'ipotesi remota: pur essendo il Paese nel pieno di una profonda crisi economica e morale, in piazza comandano ancora gli "sfasciavetrine", i contestatori di professione, ed i loro compagni d'idee che pur essendo non violenti, di questi teppisti portano avanti gli stessi vuoti ideali.
Non si riesce mai ad organizzare un evento che unifichi il popolo, perchè appena una persona decide di parteciparvi con bandiere di un colore politico diverso dal rosso, viene fatta allontanare con ogni mezzo, anche non lecito.
E quel che è peggio, l'italiano medio non ha ancora realizzato che l'unico modo per farsi sentire da chi comanda è quello di mettere da parte le divisioni e mettersi in gioco concretamente, senza delegare ad altri o addirittura alle future generazioni ; per il bene comune, per la grandezza dell'Italia.
Ci scappa un altro sorriso: proprio in questi giorni una manifestazione di massa nel nostro Paese è avvenuta. Il 25 ottobre, centinaia di persone stavano già dalla notte in fila ai negozi di elettronica, per la sfida a chi avesse per primo il nuovo modello di Iphone. Alla faccia della crisi, e degli eterni lamenti "da bar" sui potenti ladri e sui politici corrotti che ci hanno ridotti alla fame!
Riflettiamo: se in Italia capitasse un enorme blackout e mancasse la corrente per giorni, questi non potrebbero ricaricare la batteria del melafonino. Come reagirebbero? Siamo pronti a scommettere che, come minimo, riempirebbero le piazze, assetati di vendetta.
Ecco, la vera unica speranza per la Rivoluzione moderna!
Circolo XXVIII Ottobre - Verona Est
lunedì 23 settembre 2013
23 Settembre 1943: nasce la Repubblica Sociale Italiana
"erano i giorni migliori,
erano i giorni peggiori,
era un'epoca di saggezza,
era un'epoca di follia,
era tempo di fede,
era tempo di incredulità,
era una stagione di luce,
era una stagione buia,
era la primavera della speranza,
era l'inverno della disperazione,
ogni futuro era di fronte a noi,
e futuro non avevamo,
diretti verso il paradiso,
eravamo incamminati nella direzione opposta"
erano i giorni peggiori,
era un'epoca di saggezza,
era un'epoca di follia,
era tempo di fede,
era tempo di incredulità,
era una stagione di luce,
era una stagione buia,
era la primavera della speranza,
era l'inverno della disperazione,
ogni futuro era di fronte a noi,
e futuro non avevamo,
diretti verso il paradiso,
eravamo incamminati nella direzione opposta"
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Per non dimenticare
venerdì 30 agosto 2013
venerdì 23 agosto 2013
Oltre il '900: verso verità e giustizia
Sabato 7 settembre alle ore 16 nella sala conferenze dei Chiostri di S. Corona, presso l'omonima contrà di Vicenza, si terrà il convegno “Oltre il ’900. Verso verità e giustizia”. I relatori saranno Paolo Giachini avvocato del capitano delle SS Erich Priebke, Mirko Beier e Nils Larisch, esponenti dello NPD, Massimo Fini, scrittore e giornalista, e Marina Simeone, direttore editoriale della rivista Giustizia Giusta (che organizza l'evento).
sabato 10 agosto 2013
traguardo 40 mila visite!
È con grande soddisfazione che noi del Circolo 28 Ottobre celebriamo le 40 mila visite ottenute due giorni fa dal nostro sito.
Nato sul finire le maggio 2007, ma catalogato dagli strumenti di Google solamente nel settembre successivo, questo sito non ha avuto altra ambizione che essere una bacheca su cui appiccicare i nostri pensieri.
Cogliamo l'occasione per salutare i nostri lettori!
Nato sul finire le maggio 2007, ma catalogato dagli strumenti di Google solamente nel settembre successivo, questo sito non ha avuto altra ambizione che essere una bacheca su cui appiccicare i nostri pensieri.
Cogliamo l'occasione per salutare i nostri lettori!
martedì 6 agosto 2013
6 Agosto 1945: la strage di Hiroshima
6 Agosto 1945, ore 2 e 45
Il Colonnello Tibbets inizia a dare gas ai motori: il bombardiere B-29, ribattezzato “Enola Gay”, inizia a rullare sulla pista della base di Tinian, nell’Arcipelago delle Marianne. A bordo si trova un equipaggio composto da dodici persone, ed una speciale bomba avente un diametro di 80 centimetri ed una lunghezza di tre metri e trenta, ribattezzata “Little Boy”.
La seconda guerra mondiale sta volgendo al termine: dopo la capitolazione dell’RSI e della Germania, l’unica nazione che ancora resiste agli Alleati rimane il Giappone. Le città vengono bombardate e le risorse scarseggiano sempre più, ma il popolo del Sol Levante continua a resistere senza piegarsi, con un eroismo che trova la sua massima espressione con l’operazione “Vento Divino” (nella lingua nipponica, “Kamikaze”). L’operazione per invadere e far capitolare il Giappone richiederebbe, secondo le previsioni, l’impiego di almeno 1,3 milioni di uomini. Considerando la resistenza estrema fatta dai giapponesi nelle isole vicine alla madrepatria, le perdite americane si attesterebbero in circa mezzo milione di uomini: uno sforzo troppo elevato per essere giustificato di fronte alla popolazione americana. L’alternativa è l’utilizzo di una nuova micidiale arma che dimostri ai giapponesi e ai futuri nemici la potenza degli Stati Uniti d’America.
Alle 7 e 30 “Little Boy” viene innescata; tre quarti d’ora dopo viene lasciata cadere, da quasi 10 mila metri di altezza, sulla città giapponese di Hiroshima, una delle poche a non aver subito bombardamenti; giunta ad un’altezza di circa 600 metri dal suolo si innesca il processo di fissione nucleare nei 63 chilogrammi di uranio 235 presenti al suo interno: in un battito di ciglia migliaia di uomini, donne e bambini vengono disintegrate dal sole artificiale che si viene a creare. I più sfortunati periranno successivamente, dopo incredibili sofferenze, per opera delle mutilazioni, delle ustioni o delle radiazioni che subiranno. Il conto totale dei morti ammonta ad oltre 100 mila innocenti. Per anni le conseguenze della radioattività continueranno a manifestarsi sui superstiti e sui nuovi nati.
Il 9 agosto il massacro si ripete sulla città di Nagasaki, attraverso una bomba al plutonio.
Il 14 Agosto l’Imperatore Hiro Hito annuncia la resa del Giappone.
La Seconda Guerra Mondiale si conclude: coloro che al confronto sul terreno di battaglia preferirono i bombardamenti sulla popolazione civile (in Europa come in Giappone), escono vincitori e si autodefinisono “liberatori” ed esportatori di democrazia.
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Storia
lunedì 5 agosto 2013
Come andare in Croazia senza pagare il bollino autostradale sloveno
Molti sono gli italiani che decidono di trascorrere le proprie vacanze in Istria.
Una terra fantastica, dove ogni sasso reca il ricordo dei bei tempi in cui garriva al vento la bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia.
Terra rossa, terra istriana, terra nostra, terra italiana recitava una frase.
Purtroppo al giorno d'oggi non è più così, ed il perché lo sappiamo ormai tutti...
Dallo qualche anno la Repubblica Slovena ha deciso di far pagare un pedaggio a coloro che transitano per le strade a scorrimento veloce slovene. La modalità è simile a quella svizzera: si acquista una vignetta e la si applica sul vetro dell'automobile. I prezzi sono di 15 euro per la validità di una settimana, 30 per un mese, 95 per un anno.
Una terra fantastica, dove ogni sasso reca il ricordo dei bei tempi in cui garriva al vento la bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia.
Terra rossa, terra istriana, terra nostra, terra italiana recitava una frase.
Purtroppo al giorno d'oggi non è più così, ed il perché lo sappiamo ormai tutti...
Dallo qualche anno la Repubblica Slovena ha deciso di far pagare un pedaggio a coloro che transitano per le strade a scorrimento veloce slovene. La modalità è simile a quella svizzera: si acquista una vignetta e la si applica sul vetro dell'automobile. I prezzi sono di 15 euro per la validità di una settimana, 30 per un mese, 95 per un anno.
Non bisogna essere dei geni per capire che uno degli scopi di questa trovata è di spremere quei turisti (sopratutto italiani e austriaci) che transitano attraverso i pochi chilometri di Slovenia per raggiungere il territorio Croato.
Così noi italiani, dopo ever assistito inermi al massacro di decine di migliaia di fratelli istriani, fiumani e dalmati, dopo aver assistito alla cancellazione di un'importante regione dalla cartina geografica italiana, dovremmo ora PAGARE un'iniqua imposta per transitare su una terra che rimane italiana nell'anima!
Noi del Circolo 28 Ottobre, constatando questa ingiustizia, elaborammo un tragitto alternativo quando ci recammo a Pola, per evitare legalmente il pagamento della vignetta slovena.
Attraverso i collegamenti sottostanti si può ottenere il percorso alternativo che viaggia praticamente parallelo alla superstrada H5 che dal confine italo-sloveno conduce, per una percorrenza di una decina di chilometri, fino a Capodistria. Il segreto sta nell'imboccare la stradina che si trova dietro al primo distributore di carburante che si incontra sulla destra, appena attraversato il confine.
Infine invitiamo tutti coloro che si recano nella ex Italia Orientale ad utilizzare i nomi originali, e non i neologismi slavi.
Nulla è completamente perduto finché permane la memeoria!
bollino sloveno vignetta no non pagare autostrada tangenziale
Così noi italiani, dopo ever assistito inermi al massacro di decine di migliaia di fratelli istriani, fiumani e dalmati, dopo aver assistito alla cancellazione di un'importante regione dalla cartina geografica italiana, dovremmo ora PAGARE un'iniqua imposta per transitare su una terra che rimane italiana nell'anima!
Noi del Circolo 28 Ottobre, constatando questa ingiustizia, elaborammo un tragitto alternativo quando ci recammo a Pola, per evitare legalmente il pagamento della vignetta slovena.
Attraverso i collegamenti sottostanti si può ottenere il percorso alternativo che viaggia praticamente parallelo alla superstrada H5 che dal confine italo-sloveno conduce, per una percorrenza di una decina di chilometri, fino a Capodistria. Il segreto sta nell'imboccare la stradina che si trova dietro al primo distributore di carburante che si incontra sulla destra, appena attraversato il confine.
Infine invitiamo tutti coloro che si recano nella ex Italia Orientale ad utilizzare i nomi originali, e non i neologismi slavi.
Nulla è completamente perduto finché permane la memeoria!
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