Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta, di un nostro simpatizzante di Parma, che deve far riflettere molto sulla situazione attuale del nostro Paese.
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La sfortuna di nascere a Parma nell' "Italia conquistata" del 2008
Espongo il caso amaro ed impressionante del piccolo CLAUDIO, mio figlio, nato a Parma il 29 gennaio 2008 da me cittadino italiano, e da madre Russa.
Lavoro in una Multinazionale, abito poco in Italia: non sapevo ne' potevo immaginare che la stessa facesse entrare in casa mia nordafricani algerini gia' quando era di me incinta di poche settimane... Non sapevo ancora che era unicamente interessata al permesso di soggiorno ottenuto quale: "madre di cittadino italiano".
2 giorni dopo aver acquisito la residenza a Parma, mi ha detto che occorreva sciogliere la famiglia appena nata. 1 giorno dopo aver ricevuto il permesso di soggiorno, sposto' segretamente mio figlio nello stato di famiglia di un nordafricano, in una residenza poi verificata falsa dalla Pubblica Sicurezza. L'Anagrafe del Comune di Parma fu costretta a reintegrare mio figlio nel mio stato di famiglia, dopo che me lo aveva tolto senza avvertirmi, ne' verificare la nuova residenza da Loro mendacemente dichiarata.
La madre, fra il 2 e l' 8 maggio 2008, ha insistentemente chiesto di VENDERLE IL NEONATO, non lo avrei rivisto mai piu' ed in cambio avrei ricevuto un abbuono dei futuri dovuti contributi alimentari... Ripeteva e scriveva che il COMUNE DI PARMA le aveva assicurato un nuovo alloggio, che a me sarebbe stato mantenuto segreto per sempre e che cosi' non avrei rivisto mai piu' mio figlio. Il 9 maggio, visto che continuavo a non accettar vender mio figlio Neonato, il Nordafricano il quale e' mente di gran parte delle azioni criminali, istiga per iscritto la madre Russa a dirmi: "Digli che non e' suo figlio, questo facilitera' il distacco": ...e la Russa prontamente esegue, arrivando ad annunciarmi che suo figlio non e' mio figlio.
Dal 10 maggio al 30 giugno cercavo di parlare con il SETTORE SOCIALE di PARMA di quello che un gruppo di Extracomunitari stava facendo a mio figlio Neonato, ma per 9 volte mi hanno risposto di mettermi in lista, che sarei poi stato chiamato.
Il Neonato italiano e' stato sottratto dagli Extracomunitari lo scorso 30 maggio 2008: mio figlio scomparve e per 2 settimane non seppi ove si trovava. Appreso in seguito che il Neonato italiano era stato trasferito dagli Extracomunitari in altro Comune della Provincia di Parma, si rivelavano ancora inutili le richieste mie e del mio Legale tese ad indurre il Settore Sociale del Comune di Parma a visitare il Neonato per controllarne le condizioni: risposta sempre negativa della Vice Responsabile dello stesso, la quale diceva non avere il potere di visitare mio figlio.
Da fatti inoppugnabili apprendemmo poi che in realta' il SETTORE SOCIALE era in stretto contatto con gli Extracomunitari ben prima che il reato di sottrazione di minore iniziasse, e non certo negli interessi della legalita' o del minore. Lo stesso SETTORE SOCIALE si mantenne in contatto stretto con gli Extracomunitari che detengono il Neonato italiano dopo che il reato fu commesso e prima che, a meta' Agosto 2008 (dopo mia denuncia al Tribunale dei Minori di Bologna), ricevesse mandato di indagare la situazione creatasi.
Il 2 giugno doveva avvenire la prima visita del padre al figlio: "casualmente" il Settore Sociale da me non invitato stavolta si presento' in forze, dato lo strettissimo contatto che intrattiene con la banda degli Extracomunitari. La Vice Direttrice ha costretto 2 Impiegate a lavorare in giorno di Festa Nazionale, pur di impedire che il padre italiano riprendesse il figlio italiano, non restituendolo a fine visite alla coppia di Extracomunitari suoi protetti ed Associati. E li manda in forze:altri 2 Extracomunitari per seguire ed intimidire il padre italiano, se necessario.
Ma il padre italiano non ha nessuna intenzione di eseguire reati, proprio quelli commessi dagli Extracomunitari e dai Loro Associati italiani e, da cittadino italiano, dopo una visita di soli 50 minuti resa un in inferno dal nordafricano, restituisce Loro il neonato piu' soldi per gli alimenti dello stesso.
A partire da quel 2 giugno e sino al 10 settembre, sono stato aggredito dal nordafricano amante della Russa 7 volte, ricevendo lesioni personali che mi hanno fatto finire al Pronto Soccorso di Parma, poi dimesso con prognosi di 8 giorni, poi 4 minacce di morte, innumerevoli epiteti ingiuriosi: tutto finalizzato ad intimidirmi e farmi "mollare la presa" da mio figlio.
Agosto 2008: a fronte della parzialita' manifesta della Vice Direttrice del SETTORE SOCIALE di PARMA in favoredella banda, denunciavo la stessa ed il SETTORE SOCIALE alla PROCURA DELLA REPUBBLICA di PARMA. Da casa mia ed attraverso la mia Linea ADSL, invadendo il mio domicilio mentre ero all'Estero per lavoro nei primi mesi del 2008, il Nordafricano si collegava a siti web di Al Quaeda algerina e scambiava informazioni attraverso 2 caselle di posta elettronica segrete, i cui link rimasero nella memoria del computer della sua amante Russa, manifestando quali simpatie ha l'Extracomunitario che ha in mano il piccolo CLAUDIO.
Il SETTORE SOCIALE, da Settembre 2008 ad oggi, e' arrivato al punto di limitare la frequentazione con mio figlio CLAUDIO, da 10 ore/mese a soli 50 minuti/mese. Nei giorni scorsi, addirittura ha dato nulla osta al COMUNE di PARMA a togliermi un'altra volta il figlio dallo stato di famiglia in cui si trovava legalmente dalla nascita per porlo una seconda volta in quello del Nordafricano.
Il piccolo CLAUDIO ormai non riconosce piu' il suo vero padre e crede che il Nordafricano sia suo padre. La madre, proveniente da una Repubblica a maggioranza islamica della Federazione Russa ...che combinazione, non vuol piu' battezzare il bambino!
Sono convinto che entro pochi anni, se non si riesce a far Giustizia ed allontanarlo dalle grinfie della banda che lo detiene, sara' Lui stesso a chieder la circoncisione, per il semplice fatto di venir costretto a crescere in mezzo a Loro. Faccio presente che sono nel pieno possesso della mia Patria Potesta'. Da mesi mi vergogno d'esser italiano:in fila ai controlli negli aeroporti internazionali nascondo il fronte del Passaporto, per evitare che venga scorto: cosa e' diventata l'Italia, per poter succedere quello che a mio figlio succede?
Ho scritto del caso amaro e doloroso alla CURIA DI PARMA, al SINDACO DI PARMA ed agli ASSESSORI, a MINISTRI e PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: nessuna risposta.
Fra pochi giorni, il prossimo 20 gennaio 2009, al Tribunale dei Minori di Bologna avra' luogo l'importante udienza che deve decidere "che fare" dello sfortunato piccolo CLAUDIO, nato nell'Italia conquistata del 2008.
Chiedo aiuto: per mio figlio la cui unica colpa e' esser nato nella Parma gia' conquistata del 2008. Unica speranza di salvarlo e' che la notizia di quello che gli sta succedendo raggiunga la stampa ed altri mass-media.
ROBERTO ALFANO, Carta di identita' 1109590AA, rilasciata dal Comune di Parma il 10/10/2008
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