lunedì 5 agosto 2013

Come andare in Croazia senza pagare il bollino autostradale sloveno

Molti sono gli italiani che decidono di trascorrere le proprie vacanze in Istria.
Una terra fantastica, dove ogni sasso reca il ricordo dei bei tempi in cui garriva al vento la bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia.
Terra rossa, terra istriana, terra nostra, terra italiana recitava una frase.
Purtroppo al giorno d'oggi non è più così, ed il perché lo sappiamo ormai tutti...

Dallo qualche anno la Repubblica Slovena ha deciso di far pagare un pedaggio a coloro che transitano per le strade a scorrimento veloce slovene. La modalità è simile a quella svizzera: si acquista una vignetta e la si applica sul vetro dell'automobile. I prezzi sono di 15 euro per la validità di una settimana, 30 per un mese, 95 per un anno.
Non bisogna essere dei geni per capire che uno degli scopi di questa trovata è di spremere quei turisti (sopratutto italiani e austriaci) che transitano attraverso i pochi chilometri di Slovenia per raggiungere il territorio Croato.

Così noi italiani, dopo ever assistito inermi al massacro di decine di migliaia di fratelli istriani, fiumani e dalmati, dopo aver assistito alla cancellazione di un'importante regione dalla cartina geografica italiana, dovremmo ora PAGARE un'iniqua imposta per transitare su una terra che rimane italiana nell'anima!
Noi del Circolo 28 Ottobre, constatando questa ingiustizia, elaborammo un tragitto alternativo quando ci recammo a Pola, per evitare legalmente il pagamento della vignetta slovena.
Attraverso i collegamenti sottostanti si può ottenere il percorso alternativo che viaggia praticamente parallelo alla superstrada H5 che dal confine italo-sloveno conduce, per una percorrenza di una decina di chilometri, fino a Capodistria. Il segreto sta nell'imboccare la stradina che si trova dietro al primo distributore di carburante che si incontra sulla destra, appena attraversato il confine.

Infine invitiamo tutti coloro che si recano nella ex Italia Orientale ad utilizzare i nomi originali, e non i neologismi slavi.

Nulla è completamente perduto finché permane la memeoria!
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Andata

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

A dire il vero ormai son 4 anni che c'è la vignetta.. Per quanto riguarda il massacro invece mi andrei a ducumentare sul campo di concentramento italiano di Rab, dove son morti migliaia di sloveni per capire il motivo che li ha fatti incazzare..

Circolo 28 Ottobre ha detto...

Non esiste un posto chiamato Rab

Anonimo ha detto...

Esiste! Basta cercare in google. Il tempo della censura è finito.

Anonimo ha detto...

Se è per quello prima ancora dell'unità d'Italia furono austriaci e sloveni a vietare l'uso dell'italiano perfino a Trieste, e a dare il via ad una pulizia etnica anti-italiana. Il resto è stata una reazione a catena.

Anonimo ha detto...

Salve circolo 28 Ottobre,volevo chiedere ,ma quando si è di ritorno dalla croazia ,guardando la mappa disegnata da voi ,arrivati alla dogana Rabuiese,come si fa se ci fosse un controllo a dire che si ha percorso la strada normale e non l'autostrada ?? O in quel piccolo tratto nn viene controllata la vigneta in quanto territorio di confine .grazie a presto .

Anonimo ha detto...

Sono appena tornato dalla Croazia ed ho cercato di seguire le indicazioni delle mappe. Vorrei segnalare un aggiornamento sulla mappa dell'ANDATA: non è più possibile effettuare la svolta del punto 7. Svolta a sinistra e imbocca Železniška cesta; in quanto gli "amici" Sloveni hanno messo un senso unico. Comunque il navigatore mi ha calcolato un'alternativa e sono riuscito lo stesso ad evitare le strade a pagamento. Ciao: Filippo

Anonimo ha detto...

Rispondo all'anonimo del 19 Agosto 2013 15:20 Quel piccolo tratto non è più a pagamento: percorrendo la strada consigliata e guardando verso l'H5 a pagamento è visibile il cartello che indica la fine della tratta soggetta a vignetta a circa 250 m dal confine. Ciao: Filippo

Anonimo ha detto...

Ai veneziani uno come te avrebbe fatto schifo. Avrebbero detto che t'ha na testa da batar pai. Vergognati e aggiornati.