Come preannunciato, in data odierna ci siamo recati a Schio per la deposizione di un mazzo di fiori in memoria delle vittime del famigerato eccidio partigiano del 7 luglio 1945.
All'incontro, che gli organizzatori non hanno voluto pubblicizzare se non tramite un breve comunicato stampa ed un passa parola via internet e cellulare, proprio perchè fosse un momento di intima riflessione personale e non venisse strumentalizzato politicamente, hanno partecipato alcune decine di persone.
Nonostante la scelta del "tono minore" proprio per evitare polemiche inutili, la breve cerimonia è stata disturbata da alcuni buontemponi, si presume rappresentanti dei centri sociali limitrofi (evidentemente non ancora sazi dopo i disordini provocati il giorno prima a Vicenza).
I personaggi in questione, denotando mancanza di rispetto e persino di pietà umana per i Caduti, si sono dapprima insediati a presidio davanti alle ex-carceri (luogo dell'Eccidio), ritardando così la cerimonia e costringendo le Forze dell'Ordine ad intervenire in numero maggiore rispetto al previsto per evitare troppe tensioni; poi i più temerari di loro hanno improvvisato una "sfilata" di fronte al bar ed alla piazza dalla quale la stessa cerimonia doveva avere inizio, cercando chiaramente la provocazione, ma raccogliendo soltanto la più totale indifferenza.
Organizzatori e partecipanti alla commemorazione hanno, al contrario, mostrato una volta di più grande maturità e senso civico nell'accettare i tempi e le forme chiesti dalle Forze dell'Ordine, e seppur delusi per una certa disparità di trattamento che ancora persiste in tema di libertà di manifestazione di pensiero (non soltanto a Schio ma in tutta Italia), attorno alle 12.15 hanno potuto raggiungere l'edificio dove hanno trovato la morte i 54 ex-prigionieri a guerra ormai terminata.
Alla deposizione dei fiori è seguito un breve momento di raccoglimento personale, con la certezza che la nostra volontà di mantenere anche quest'anno vivo il Ricordo di quei fatti tremendi sia stata tutt'altro che vana.
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