L'Italia si trova oggi una volta ancora a piangere la morte di due suoi soldati, gli Alpini Luigi Pascazio e Massimiliano Ramadù.
Altre due giovani vite spezzate inutilmente, spezzate per quella che si ostinano a volerci far credere sia una missione di pace.....in territorio di guerra.
Luigi e Massimiliano non erano eroi, chi oggi usa e ripete questa parola lo fa a sproposito, andassero a studiare un po' di Storia lorsignori, i veri Eroi sono stati altri.
Luigi e Massimiliano erano due disoccupati come tanti in Italia, che però hanno scelto, per vocazione o semplicemente per necessità, di affrontare un mestiere ben più retribuito, ma anche ben più rischioso degli altri.
Meritano silenzio, preghiera e rispetto.
Chi oggi, in un giorno di lutto, urla e sbraita chiedendo il ritiro immediato delle nostre truppe dall'Afghanistan, non fa altro che demagogia politica.
E chi fa demagogia politica in un giorno di lutto non fa altro che mancare di rispetto ai morti, per i suoi squallidi fini elettorali.
Una richiesta del genere è utopica, quasi irrazionale.
Ma al di là di questo, il Circolo 28 Ottobre si augura che la tragica fine di questi soldati serva per una volta da lezione.
Non continuiamo a raccontarci barzellette sulle "guerre giuste" per la libertà-democrazia organizzate dalle potenze Occidentali (USA in primis); come continuare a credere a favolette del genere, quando i fatti sono qui a dimostrare che in Afghanistan e in Iraq......si stava meglio quando si stava peggio?
Guardiamoci negli occhi ed iniziamo a trovare il coraggio di dirci in faccia quel che già tutti sappiamo: queste sono sporche guerre economiche, atte ad incrementare il possesso delle risorse energetiche necessarie per il nostro sviluppo, a discapito di governi e popolazioni più povere e non collaborazioniste.
A breve, è questione di pochi mesi a dire degli esperti, il governo a stelle e strisce (o forse quello con la stella a sei punte) ci chiamerà a dare il nostro contributo per le loro nuove imprese.
Siria, Libano e forse Iran, gli obiettivi li conosciamo già, le motivazioni e le scuse che verranno accampate per giustificare i bombardamenti pure. Scene già viste.
In quel momento, sulla base della decisione che prenderà il nostro Paese, vedremo se la fine di Luigi e Massimiliano sarà servito a farci imparare una semplice lezione: che per quanto alta possa essere la posta in palio, nessuna vita umana può essere sacrificata sull'altare del Dio Denaro.
Massimo Martinelli
Circolo 28 Ottobre - Fiamma Tricolore Verona Est
Altre due giovani vite spezzate inutilmente, spezzate per quella che si ostinano a volerci far credere sia una missione di pace.....in territorio di guerra.
Luigi e Massimiliano non erano eroi, chi oggi usa e ripete questa parola lo fa a sproposito, andassero a studiare un po' di Storia lorsignori, i veri Eroi sono stati altri.
Luigi e Massimiliano erano due disoccupati come tanti in Italia, che però hanno scelto, per vocazione o semplicemente per necessità, di affrontare un mestiere ben più retribuito, ma anche ben più rischioso degli altri.
Meritano silenzio, preghiera e rispetto.
Chi oggi, in un giorno di lutto, urla e sbraita chiedendo il ritiro immediato delle nostre truppe dall'Afghanistan, non fa altro che demagogia politica.
E chi fa demagogia politica in un giorno di lutto non fa altro che mancare di rispetto ai morti, per i suoi squallidi fini elettorali.
Una richiesta del genere è utopica, quasi irrazionale.
Ma al di là di questo, il Circolo 28 Ottobre si augura che la tragica fine di questi soldati serva per una volta da lezione.
Non continuiamo a raccontarci barzellette sulle "guerre giuste" per la libertà-democrazia organizzate dalle potenze Occidentali (USA in primis); come continuare a credere a favolette del genere, quando i fatti sono qui a dimostrare che in Afghanistan e in Iraq......si stava meglio quando si stava peggio?
Guardiamoci negli occhi ed iniziamo a trovare il coraggio di dirci in faccia quel che già tutti sappiamo: queste sono sporche guerre economiche, atte ad incrementare il possesso delle risorse energetiche necessarie per il nostro sviluppo, a discapito di governi e popolazioni più povere e non collaborazioniste.
A breve, è questione di pochi mesi a dire degli esperti, il governo a stelle e strisce (o forse quello con la stella a sei punte) ci chiamerà a dare il nostro contributo per le loro nuove imprese.
Siria, Libano e forse Iran, gli obiettivi li conosciamo già, le motivazioni e le scuse che verranno accampate per giustificare i bombardamenti pure. Scene già viste.
In quel momento, sulla base della decisione che prenderà il nostro Paese, vedremo se la fine di Luigi e Massimiliano sarà servito a farci imparare una semplice lezione: che per quanto alta possa essere la posta in palio, nessuna vita umana può essere sacrificata sull'altare del Dio Denaro.
Massimo Martinelli
Circolo 28 Ottobre - Fiamma Tricolore Verona Est
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