mercoledì 3 novembre 2010

RIFLESSIONI POST-ALLUVIONE


Decido di fare una passeggiata nel centro del paese dove vivo, dopo che per 2 giorni queste vie sono state costantemente off-limits, ed accedervi era possibile unicamente con le imbarcazioni e gli altri mezzi d'emergenza della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
Trovo Soave come un qualsiasi paese appena uscito da una guerra, o sopravvissuto allo scoppio di una forte bomba.
Le immagini spettrali e desolanti dei giorni scorsi lasciano spazio ad un laborio frenetico.
C'è gente ovunque, ma nessuno è lì fermo a lagnarsi o a protestare.
Vedo sacchi di sabbia posizionati dappertutto a fare da dighe provvisorie; persone che senza sosta portano sul ciglio della strada qualsiasi oggetto riescano a salvare dai loro scantinati (o dalle loro case) ancora colmi d'acqua ; martelli pneumatici intenti a demolire e scavare nonostante l'ora tarda ed il cielo buio ; signori anziani che cercano di mettere in moto la loro auto...tentativo inutile, la macchina è da buttare e lo sanno bene, ma ci provano lo stesso.
La Cartoleria ha gli scaffali mezzi vuoti, difficile effettuare le consegne in queste situazioni, ma è comunque aperta ed operativa. La Farmacia ha l'ingresso principale inagibile, allora si è allestito un ingresso secondario che in pratica ti porta direttamente al bancone, ma dal lato delle infermiere.....forse un po' rischioso perchè le medicine e la cassa in questo modo non hanno grande protezione, ma evidentemente prevale la voglia di aprire il negozio, di lavorare, di ricominciare a vivere. Anche l'enoteca più "in" del paese è aperta ed è addirittura più popolata del solito; intravedo all'interno persone di tutte le età che parlano convulsamente, qualcuno canta, tutti sono lì per tornare a sorridere, lasciar fuori dalla porta del bar questa situazione difficile, almeno per un'ora.

Mi viene in mente la frase sentita ieri sera da Enrico Mentana durante il suo TG LA7 (forse l'unico che vale ancora la pena vedere in questo pollaio mediatico nazionale degno di un regime terzomondista, magari affronteremo l'argomento in un post a parte):
NON E' CHE PERCHE' I VENETI SI LAMENTANO MENO, CI SI PUO' PERMETTERE DI DAR LORO MENO ASCOLTO.
Pronuncia questa frase chiudendo l'argomento-alluvione, ed un attimo prima di aprire quello dell'emergenza-rifiuti in Campania.
Mi fa sentire orgoglioso di essere Veneto e Veronese.
Ma con questa frase, apre anche un argomento estremamente scottante.
Passata quasi l'emergenza, è già iniziato l'odioso "valzer delle responsabilità". Vogliamo sottrarci da tutto ciò, visto che quasi sempre non porta altro che polemiche sterili, accuse pesanti lanciate con estrema leggerezza e discussioni degne di un talk-show da quattro soldi.
Ci limitiamo a proporre il link di un articolo del Giornale di Vicenza, riportante data 29/04/2009: link
L'intero articolo è purtroppo premonitore, ma merita di essere riportato in particolare il paragrafo riguardante il Comune di Soave:

[...] A Nord, cioè a Soave, s'è in pratica rivissuta la giornata del 15 dicembre 2008, quando un Tramigna pieno a dismisura minacciava l'esondazione. E anche stavolta, alla crescita del fiume, sono zampillate decine di piccole falle nei muri di contenimento: «Affronterò in maniera feroce il problema col Genio civile. Avevo segnalato a dicembre il problema, ma non è successo nulla. Adesso», diceva furibondo il sindaco Gambaretto, «abbiamo schedato e fotografato tutte le falle, e partirà a brevissimo una richiesta risoluta di sopralluogo e di intervento».
La curva del Tramigna tra via San Matteo e via Mere, il muro a ridosso del parco giochi, quello sul ponte dirimpetto l'ospedale e, in direzione opposta, piazza Cavalli fino a Covergnino. Tante le fontanelle che ieri mattina riversavano l'acqua nelle strade. [...]

Dov'è esondato il torrente Tramigna, provocando le conseguenze disastrose di questi giorni?
Tra San Matteo e Via Mere (fra l'altro travolgendo proprio la parte di muro di più recente costruzione), ed in Piazza Cavalli.

Il Sindaco Gambaretto, assieme a quello di Monteforte ed altri primi cittadini dei comuni colpiti dall'alluvione, sarà chiamato presto ad esporre le proprie ragioni al governo di Roma, allo scopo di ottenere protezione e fondi per la ricostruzione, ed il rilancio delle attività imprenditoriali della zona messe in questi giorni letteralmente in ginocchio.
L'unica cosa che ci sentiamo di chiedergli è di affrontare l'argomento con maggior ferocia di quella avuta nell'aprile del 2009.
Per rispetto di un territorio popolato da gente che di rispetto per le Istituzioni ne dimostra costantemente. Gente che oggi anzichè importunare i suoi Amministratori, si rimbocca le maniche e riparte in silenzio.
Signor Gambaretto, Signor Miozzi, Presidente Zaia: ad ognuno le proprie responsabilità, senza paura!

Massimo Martinelli
Circolo 28 Ottobre - Fiamma Futura VR Est

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