Un vile gesto ha deturpato la Giornata del Ricordo celebrata lo scorso 10 Febbraio. Il monumento ai Martei delle Foibe di Montecchio Maggiore (VI) è stato infatti profanato con macrabe scritte e con un tricolore deturpato. I soliti ignoti, i cui colori politici e la cui intelligenza sono ben noti, hanno sporcato il monumento con la triste scritta “uccidere un fascista non è reato”. Questo ignobile atto è stato accompagnato dal vilipendio di un tricolore italiano sul quale era stata appesa una stella rossa (per togliere ogni dubbio sulla radice di questa barbara azione). Evidentemente gli anni passano ma il DNA di certe persone rimane immutato: come settant’anni fa i comunisti italiani invitavano e aiutavano gli aguzzini titini a compiere la pulizia etnica contro la popolazione autoctona dell’Italia Orientale, oggi bande di “rivoluzionari” recano scempio alla memoria storica e al ricordo di migliaia di persone trucidate. Il mito costruito a tavolino dai comunisti della loro “lotta partigiana”, per decenni rimasto illibato grazie alla storiografia faziosa di sinistra, ha subito in quest’ultimo decennio il letale colpo della verità che non può essere eternamente celata. I crimini contro la popolazione giuliana e istriano-dalmata e contro i combattenti dell’RSI sono scheletri che troppe persone vorrebbero rimanessero eternamente celati dentro ermetici armadi.
martedì 14 febbraio 2012
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