mercoledì 24 settembre 2008

Altro che vincere una 500...

IL CASO. La denuncia di una vicentina che puntava a vincere un’auto
Concorso via sms «50 euro persi»
«Mi facevano giocare a ricarica esaurita»

Il concorso è allettante e recita più o meno così: manda un sms e vinci un’auto utilitaria all'ultimo grido. Facile, pure troppo. Peccato però che quasi sempre, se non addirittura sempre, la corrispondenza di amorosi sensi non si fermi al primo messaggio. Anzi questo diventa una sorta di colonne d'Ercole superate le quali si entra in un mare magnum pericoloso per il proprio portafoglio. E con la sgradevole sensazione di trovarsi nel bel mezzo di una truffa.
Lo sta verificando a sua spese in questi giorni R.B., ritrovatosi nell'arco di una sola serata con quasi 100 invii sul groppone (o sulla scheda, fate voi) senza che della vettura vi sia una labile traccia, ma soprattutto senza sapere in realtà quanti soldi ha speso. E quanti ne avrebbe speso se non avesse deciso, colto da un dubbio, di sospendere l'ininterrotto ed estenuante flusso di quiz.
«Dico subito che si tratta della mia compagnia, uno dei più grandi gestori di telefonia mobile nazionali, con tanto di numero reclamizzato un po' ovunque. Dunque né una tv privata né un imbonitore telematico. Al primo messaggio è seguita una messe di domande, cui davo risposte puntualmente esatte. Ero invogliato - spiega - dalla prospettiva di questa auto davvero carina. La cosa più grave però, al di là della buonafede carpita, è che non mi arrivava nessuna comunicazione di credito residuo. E quando ho digitato il numero dedicato ho scoperto che non avevo più neppure un centesimo degli oltre 15 euro iniziali. Eppure potevo continuare a rispondere al gioco».
Con quali costi impossibile subito saperlo. E così a R.B. non è rimasto altro che contattare un operatore della compagnia e spiegare la situazione.
«Gli ho detto cosa mi era successo e gli ho chiesto di sapere di quanto fossi debitore, ma non riusciva a vederlo neppure lui. Così mi ha chiesto di sospendere ogni operazione con il mio cellulare, ricariche comprese, almeno fino a quando il quadro non si fosse chiarito. Ora, dopo un paio di settimane, mi hanno detto che devo alla azienda circa 50 euro. Mi è andata anche bene, ma trovo ingiusto che debba pagare questi soldi».
Non resta che una piccola rivincita: «Ho già deciso di passare alla concorrenza».
Le domande, però, sorgono amare: «Perché, come per altri concorsi, non mi è stata bloccata la conversazione a credito finito? Fatta salva la buona fede, è giusto che paghi senza aver avuto il diritto all'informazione? Sono delusa, soprattutto perché si tratta di un grande gestore e non pensavo che scendesse al livello dei famigerati 899".

articolo di Roberto Luciani apparso sul Giornale di Vicenza il 24/09/2008

Nessun commento: