Lunedì 13 Ottobre a Trieste l'Associazione PLIO ha annunciato l'uscita di OpenOffice 3.0, celebre pacchetto libero di programmi per ufficio, e principale rivale di Microsoft Office.
Nato nel 2000, quando la Sun Microsystem rilasciò il codice sorgente del pacchetto Star Office, OpenOffice seppe da subito attirare attorno a se un rilevante gruppo di sviluppatori e appassionati.
La possibilità di poter disporre di una valido prodotto, libero da onerosi costi di licenza e capace di operare anche con i formati di altri prodotti simili, ha permesso in poco tempo ad OpenOffice di diventare il secondo pacchetto di programmi per ufficio più diffuso al mondo, dietro solo a MS Office.
Già addottato dalle amministrazioni pubbliche di numerose nazioni (Cina, India, Brasile, Perù, Venezuela, Vietnam...) , OpenOffice ha invece incontrato difficoltà ad inserirsi nel settore pubblico nazionale. Verrebbe da attribuire la colpa alla solita nostra tipica tendenza a rimanere "indietro" in quei settori dove invece gli altri paesi avanzano spediti. Tuttavia può anche sorgere il dubbio che ci sia sotto qualcosa in più: non si spiegherebbe altrimenti il fatto, ad esempio, che si preferisca che le nostre scuole abbiano un parco pc insufficiente per l'eccessivo costo delle licenze, piuttosto che uno idoneo alle neccesità grazie al sapiente utilizzo di software libero.
Ricordo che fino a qualche anno il laboratorio informatico dell'Università che frequentavo disponeva solamente di pochi relitti dove il prezzo dell'hardware era notevolmente inferiore a quello del software installato. Fortunatamente ora le cose sono cambiate, ed il laboratorio è stato rinnovato con la sostituzione dei vecchi pc con nuovi dotati di software libero.
Chiusa questa parentesi polemica, è da osservere però he un cambio di mentalità sta lentamente avvenendo anche nel nostro paese.
Davide Dozza, Presidente dell'Associazione PLIO, afferma: "La realtà italiana di OpenOffice.org continua a crescere. Nonostante il nostro Paese sia tra quelli più indietro nell'adozione di Open Document Format (il formato standard ISO usato in modo nativo da OpenOffice.org), per la tradizionale cautela al cambiamento che pervade il mondo ICT, i singoli utenti, le aziende private e gli enti pubblici continuano a passare a OpenOffice.org per le sue funzionalità e la sua compatibilità con MS Office, caratteristiche che migliorano ulteriormente con la versione 3.0, che è disponibile in modo nativo anche per Mac OS X e quindi ci permette di raggiungere un nuovo gruppo di utenti e dei nuovi mercati".
"OpenOffice.org 3.0 è più potente e veloce rispetto alle versioni precedenti, e con il supporto per i file .accdb di MS Access 2007, quello migliorato per le macro VBA, e la capacità di leggere i documenti OOXML di MS Office 2007, rende ancora più semplice e trasparente la migrazione dal software proprietario a quello libero", aggiunge Italo Vignoli, Responsabile Marketing di PLIO.
OpenOffice dall'inizio dell'anno ad oggi è già stato scaricato quasi 3 milioni e 700 mila volte, più del doppio dello scorso anno. Il dato è ancor più sorpredente se si pensa che molte persone non eseguono il download dal sito di OpenOffice, ma utilizzano il protocollo BitTorent. Così, ad esempio, ha fatto anche chi scrive: ieri il download dal sito ufficiale prevedeva una durata di oltre 6 ore, a causa dell'intasamento dei server seguito al rilascio di OpenOffice 3.0; usando invece BitTorent sono bastati 20 minuti.
OpenOffice.org 3.0 ha un aspetto grafico completamente rinnovato, con un nuovo centro d'avvio e un nuovo insieme di icone, e offre una lunga serie di funzionalità completamente nuove.
Ad una prima superficiale prova si avverte subito il miglioramento in velocità rispetto alla versione precedente. Una nuova funzionalità molto utile è invece la barra (figura a sinistra) con cui è possibile ingrandire o rimpicciolire direttamente la schermata, senza usare le solite lenti d'ingrandimento.
La possibilità di poter disporre di una valido prodotto, libero da onerosi costi di licenza e capace di operare anche con i formati di altri prodotti simili, ha permesso in poco tempo ad OpenOffice di diventare il secondo pacchetto di programmi per ufficio più diffuso al mondo, dietro solo a MS Office.
Già addottato dalle amministrazioni pubbliche di numerose nazioni (Cina, India, Brasile, Perù, Venezuela, Vietnam...) , OpenOffice ha invece incontrato difficoltà ad inserirsi nel settore pubblico nazionale. Verrebbe da attribuire la colpa alla solita nostra tipica tendenza a rimanere "indietro" in quei settori dove invece gli altri paesi avanzano spediti. Tuttavia può anche sorgere il dubbio che ci sia sotto qualcosa in più: non si spiegherebbe altrimenti il fatto, ad esempio, che si preferisca che le nostre scuole abbiano un parco pc insufficiente per l'eccessivo costo delle licenze, piuttosto che uno idoneo alle neccesità grazie al sapiente utilizzo di software libero.
Ricordo che fino a qualche anno il laboratorio informatico dell'Università che frequentavo disponeva solamente di pochi relitti dove il prezzo dell'hardware era notevolmente inferiore a quello del software installato. Fortunatamente ora le cose sono cambiate, ed il laboratorio è stato rinnovato con la sostituzione dei vecchi pc con nuovi dotati di software libero.
Chiusa questa parentesi polemica, è da osservere però he un cambio di mentalità sta lentamente avvenendo anche nel nostro paese.
Davide Dozza, Presidente dell'Associazione PLIO, afferma: "La realtà italiana di OpenOffice.org continua a crescere. Nonostante il nostro Paese sia tra quelli più indietro nell'adozione di Open Document Format (il formato standard ISO usato in modo nativo da OpenOffice.org), per la tradizionale cautela al cambiamento che pervade il mondo ICT, i singoli utenti, le aziende private e gli enti pubblici continuano a passare a OpenOffice.org per le sue funzionalità e la sua compatibilità con MS Office, caratteristiche che migliorano ulteriormente con la versione 3.0, che è disponibile in modo nativo anche per Mac OS X e quindi ci permette di raggiungere un nuovo gruppo di utenti e dei nuovi mercati".
"OpenOffice.org 3.0 è più potente e veloce rispetto alle versioni precedenti, e con il supporto per i file .accdb di MS Access 2007, quello migliorato per le macro VBA, e la capacità di leggere i documenti OOXML di MS Office 2007, rende ancora più semplice e trasparente la migrazione dal software proprietario a quello libero", aggiunge Italo Vignoli, Responsabile Marketing di PLIO.
OpenOffice dall'inizio dell'anno ad oggi è già stato scaricato quasi 3 milioni e 700 mila volte, più del doppio dello scorso anno. Il dato è ancor più sorpredente se si pensa che molte persone non eseguono il download dal sito di OpenOffice, ma utilizzano il protocollo BitTorent. Così, ad esempio, ha fatto anche chi scrive: ieri il download dal sito ufficiale prevedeva una durata di oltre 6 ore, a causa dell'intasamento dei server seguito al rilascio di OpenOffice 3.0; usando invece BitTorent sono bastati 20 minuti.
OpenOffice.org 3.0 ha un aspetto grafico completamente rinnovato, con un nuovo centro d'avvio e un nuovo insieme di icone, e offre una lunga serie di funzionalità completamente nuove.
Ad una prima superficiale prova si avverte subito il miglioramento in velocità rispetto alla versione precedente. Una nuova funzionalità molto utile è invece la barra (figura a sinistra) con cui è possibile ingrandire o rimpicciolire direttamente la schermata, senza usare le solite lenti d'ingrandimento.
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