martedì 29 aprile 2008

Giovanni Gentile

Chi fu Giovanni Gentile?

A questa domanda una buona fetta di italiani probabilmente non saprebbe rispondere; al massimo potrebbe accostare questo nome ad una riforma scolastica.
Se l'intento dei comunisti, detentori dell'informazione pubblica dal secondo dopoguerra, era quello di cancellare dalla memoria pubblica una delle più grandi figure italiane del novecento, dobbiamo ammettere che ci sono riusciti in pieno.
Il "reato" di Gentile fu la sua collaborazione con il Fascismo, la pena che dovette scontare fu la morte e l'obblio tra il suo popolo.
Non serve un'opinione di parte per fare percepire veramente quanto grande sia stato il suo apporto alla cultura e alla società italiana; è sufficiente riportare cosa dice di Gentile l'autorevole Enciclopedia Britannica: "major figure in Italian idealist philosophy, politician, educator, and editor".
Giovanni Gentile nacque a Castelvetrano in Sicilia il 30 maggio 1875. Professore prima a Palermo e a Pisa, poi a Roma, fu nominato ministro della pubblica istruzione all'avvento del governo fascista (1922-1924). Fu l'autore di una vasta e radicale riforma della scuola italiana. Per le sue numerose cariche culturali e politiche, nonché come Presidente dell'«Enciclopedia Italiana», esercitò un vasto influsso sulla cultura italiana e specialmente sul suo aspetto amministrativo e scolastico. Nel 1943 Gentile fece atto di pubblica adesione alla Repubblica Sociale Italiana. Fu ucciso sulla soglia della sua abitazione a Firenze il 15 aprile 1944 da un gruppo di Partigiani. Gentile ha esposto per la prima volta il principio della sua filosofia nel saggio L'atto del pensare come atto puro (1912) e in La riforma della dialettica hegeliana (1913); molto importante è La teoria generale dello spirito come atto puro (1916) sebbene l'opera centrale dell'attualismo sia il Sistema di logica come teoria del conoscere (2 voll., 1917-1922). Del 1912 è il Sistema di pedagogia come scienza filosofica; del 1916, I fondamenti della filosofia del diritto. La filosofia dell'arte (1931). L'ultimo scritto Genesi e struttura della società è stato pubblicato postumo (1946). Notevole è stata pure l'attività storiografica di Gentile (Rosmini e Gioberti, 1898; La filosofia di Marx, 1899; Dal Genovesi al Galluppi, 1903; Il modernismo e i rapporti tra religione e filosofia, 1909; I problemi della scolastica e il pensiero italiano, 1913; Studi vichiani, 1914; Le origini della filosofia contemporanea in Italia, 3 voll., 1917-1923; Il tramonto della cultura siciliana, 1918; Giordano Bruno e il pensiero del Risorgimento, 1925; Gino Capponi e la cultura toscana del secolo XIX, 1922; Studi sul Rinascimento, 1923; I profeti del Risorgimento italiano: Mazzini e Gioberti, 1923).

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