Anche nel settore informatico il nostro paese non si smentisce: fiumi di denaro vengono spesi ogni anno per dotare il settore pubblico di software proprietari.
Le politiche ICT dei vari governi che si succedono sono troppo spesso orientate a favorire il beneficio di poche aziende private piuttosto che il bene pubblico.
Molti programmi, perlopiù Microsoft, vengono acquistati a prezzi spaventosi quando in verità esistono degli equivalenti a prezzo inferiore o addirittura gratuiti. Un esempio eclatante è costituito dal pacchetto Office, perfettamente sostituibile dal gratuito sostituito OpenOffice.
Fortunatamente ogni tanto si sente qualche notizia in controtendenza.
È il caso dell'Ateneo scaligero, che ha deciso di far migrare i 4000 pc dei suoi laboratori dai sistemi operativi Microsoft a GNU/Linux Ubuntu.
Ciò da un lato decreterà un sostanzioso risparmio per il bilancio dell'Università, dall'altro permetterà agli studenti di studiare anche a casa con il software presente nei laboratori, senza pagare onerose licenze o senza ricorrere alla pirateria informatica.
Le politiche ICT dei vari governi che si succedono sono troppo spesso orientate a favorire il beneficio di poche aziende private piuttosto che il bene pubblico.
Molti programmi, perlopiù Microsoft, vengono acquistati a prezzi spaventosi quando in verità esistono degli equivalenti a prezzo inferiore o addirittura gratuiti. Un esempio eclatante è costituito dal pacchetto Office, perfettamente sostituibile dal gratuito sostituito OpenOffice.
Fortunatamente ogni tanto si sente qualche notizia in controtendenza.
È il caso dell'Ateneo scaligero, che ha deciso di far migrare i 4000 pc dei suoi laboratori dai sistemi operativi Microsoft a GNU/Linux Ubuntu.
Ciò da un lato decreterà un sostanzioso risparmio per il bilancio dell'Università, dall'altro permetterà agli studenti di studiare anche a casa con il software presente nei laboratori, senza pagare onerose licenze o senza ricorrere alla pirateria informatica.
Di seguito è riportato il comunicato stampa datato 5 agosto.
linux ubuntu opensource firefox università di Verona Openoffice Microsoft Office Mathlab Kubuntu scuola internet
THE OSA PROJECT: Open Source in Ateneo
La filosofia dell’open source si fa strada nell’Ateneo di Verona.L’Università ha infatti avviato un progetto che porterà nel giro di qualche anno a dotare i computer di software aperti e liberi da licenza. Una scelta che permetterà di abbattere molti dei costi dei sistemi operativi e delle applicazioni che necessitano di licenza e che si avvicina alla decisione già presa da altre città quali Monaco e Bolzano. Il progetto, denominato “Osa”, oserà appunto sfidare la convenzionale concezione di equipaggiamento hardware e software per approdare ad una visione “open” delle risorse informatiche di ateneo. Nel giro di tre anni tutti i pc dovranno essere di norma equipaggiati con sistemi operativi open source come ad esempio Ubuntu e Gnu/Linux e con software quali Open Office, Firefox, Thunderbird. Nella prima fase, già iniziata, la Direzione Informatica di Ateneo diretta da Giovanni Michele Bianco ha identificato prodotti hardware e software ritenuti standard per l’ateneo con particolare attenzione all’open source. Si è allo scopo realizzata una “vetrina” web (www.univr.it/software) dove sono stati inseriti i riferimenti ai prodotti scelti. Questa fase si concentra sulle postazioni individuali le quali possono in genere senza difficoltà utilizzare software open source come Firefox per la navigazione, Thunderbird per la posta, Open Office per i documenti. Nella seconda fase, il cui inizio è previsto per il primo gennaio 2010, l’ateneo comincerà ad utilizzare formati standard aperti per i documenti e il loro interscambio.
Nessun commento:
Posta un commento