lunedì 5 ottobre 2009

RITORNARE AVANTI: premessa alla Mozione Congressuale di Piero Puschiavo

Vicenza, 4 ottobre 2009

Nell’attuale scenario politico, dove mancano idee, contenuti e soprattutto proposte incisive a fronte del dramma socio-economico che investe sempre più la nostra Italia, una forza come la Fiamma Tricolore deve ritrovare quanto prima una sua naturale collocazione, un ruolo sempre meno marginale e sempre più protagonista, con determinazione, con mentalità rinnovata.
Nel corso di questi ultimi cinque anni - e probabilmente già in precedenza - si sono verificate troppe situazioni negative, legate a mancanza d’equilibrio, di lungimiranza e probabilmente di onestà intellettuale, che hanno purtroppo progressivamente allontanato il partito dalla visibilità necessaria nel panorama nazionale, ma soprattutto lo hanno reso incapace di interagire con le altre forze politiche e di dialogare con gli italiani.
La totale assenza di direttive politiche da parte dei vertici “reali” della Fiamma Tricolore, una struttura elefantiaca troppo burocratizzata, non al passo coi tempi e sovradimensionata rispetto alle condizioni attuali del partito, ha portato la Linea Politica e Programmatica ad essere solamente un mero documento di circostanza, un formalismo senza alcuna possibilità d’applicazione pratica e di proiezione concreta nel sociale.
Ora, in vista di un tanto sospirato Congresso nazionale, la Fiamma si accinge a doversi esprimere (alla luce di quanto sopra) in maniera critica, schietta, severa, sul proprio futuro.
Un futuro che, se si vuole davvero tentare un cambio di marcia, dovrà giocoforza essere totalmente differente dal recente passato e dal presente, affinché la Fiamma torni ad essere punto di riferimento e simbolo spendibile e credibile di speranza, luce per il futuro italiano.
Un cambiamento si rende quindi necessario contro un attendismo ed un’inerzia che non hanno portare alcun risultato apprezzabile.
Un ritorno all’approccio coraggio con la realtà, per affrontare con decisione risolutiva le problematiche attuali.
Un richiamo all’essenza, a noi stessi quali testimoni di una storia portatrice di valori, di etica, di spiritualità e di avanguardia.
Al teatrino politico che vede da una parte slogan e spot elettorali e dall’altra il moralismo più falso ed ipocrita, la Fiamma deve saper opporre la sua naturale propensione sociale e nazionale, unitamente alla ineludibile necessità di fare sintesi: dovrebbe essere la nostra storia e la nostra idealità ad indicarcelo, anzi ad imporcelo.
Verso un Movimento organico e coeso, plasmato da meritocrazia ed affidabilità dei suoi aderenti, al di là ed al di sopra di qualsiasi inutile e dannoso personalismo, clientelismo o legame a carattere personalistico.
Un Movimento Sociale che dovrebbe imparare a guardare a destra facendo i dovuti distinguo laddove “destra” è troppo spesso sinonimo di conservatorismo, liberismo e clericalismo, talvolta anche quando declinata al “sociale”.
Un Movimento non tanto “alleabile” a chissà quali aleatorie “controparti”, ma rigorosamente chiaro, ortodosso ed intransigente nei suoi punti e linee guida quanto disponibile al dialogo, consapevole nella strategia, elastico nelle scelte tattiche; in fondo, le volte che siamo stati “alleabili”, quali risultati abbiamo ottenuto? Con quale conseguente migliorata considerazione ne è uscito il partito?
Dobbiamo assolutamente tornare ad essere un soggetto che sappia rassicurare ed infondere certezza, ma per serietà, linearità di comportamento, volontà di applicazione e capacità di interpretazione.
Forte richiamo al concetto di Patria, di solidarietà nazionale, di unità d’Italia (nella consapevolezza del suo dipanarsi storico), affermazione dell’Identità versus fenomeno immigratorio e sue dinamiche, atomizzazione sociale e disgregazione della comunità.
Recupero della Sovranità Monetaria quale unica soluzione radicale alla recessione economica e al saccheggio dello stato sociale; obbiettivo imprescindibile sulla strada di più ampio affrancamento politico nazionale ed europeo.
Siamo stati i primi a sollevare queste questioni, a denunciare questi problemi, divenuti in seguito reali e di dominio pubblico, ed abbiamo anche sempre indicato la strada delle giuste soluzioni laddove vi fosse reale volontà politica. Siamo stati i precursori delle risposte a queste tematiche, ed è stato il nostro dna politico a dettarcele.
Sebbene l’Italia si contraddistingua anche per le proprie preziose ed irrinunciabili specificità, è importantissimo ritrovare la credibilità nel Meridione, terra tanto vessata quanto generosa e desiderosa di riscatto, che ha sempre ripagato con la fiducia del voto la Fiamma Tricolore.
Ora, cari camerati, ci accingiamo a scegliere il futuro del nostro Movimento, ben consapevoli che serve una prova di coraggio.
Vincere la paura delle chiacchiere e dar seguito ai fatti.
Chi, col lavoro serio, silenzioso e costante, ha portato a casa qualche seppur piccolo risultato sul piano elettorale, ha però ridato grande entusiasmo tra i nostri più sinceri militanti.
Nessuno pretende di avere la bacchetta magica; la strada verso cui la nostra idea ci ha condotto è sempre stata impervia e necessita perciò di lucidità, pretende da noi energia, decisione e soprattutto unità, ma ci potrà regalare ancora delle soddisfazioni, ne sono certo.
Non è più tempo per attendere i periodi elettorali quali unico momento “pulsante” del partito. Le fortune del domani si costruiscono col sacrificio di tutti i giorni.
Ritorniamo ad essere più che ad apparire:
ritornare avanti!

Piero Puschiavo, Movimento Sociale - Fiamma Tricolore


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