sabato 25 febbraio 2012

Fatima e l'inettitudine di Palazzo Trissino

I più buonisti rammentano il cartello della celebre fotografia dove si vietava l'ingresso al negozio agli ebrei; altri manifestano disapprovazione, facendo finta di ignorare i problemi sociali che affliggono la città di Vicenza.
Un cartello apparso questa settimana sulla vetrina di un negozio, recitante la frase "Siamo spiacenti ma per maleducazione, non rispetto delle regole e numerosi furti è vietato entrare agli zingari - non per razzismo!", ha letteralmente aperto un vaso di Pandorra.
A colpire maggiormente è il fatto che ad esporre quel cartello non è stato un individuo xenofoba di estrema destra (aggettivi che vengono spesso comodamente associati a "noi"!) ma un immigrato.
La persona incriminata. alla quale va tutta la nostra solidarietà e simpatia, è infatti Fatima Mechal. ragazza ventenne di origini marocchine, ma residente in Italia da 12 anni.
Commessa in un negozio in Contrà XX settembre, giunta all'esasperazione per i continui furti compiuti dagli zingari quando entravano a "visitare" il negozio.
Non deve essere facile per un'immigrato spiegare al titolare come la merce esca senza che i soldi entrino nella cassa!
Ecco allora il discusso cartello, condannato a spron battuto dagli esponenti di quella sinistra che si riempie la bocca con parole come solidarietà e comprensione.
Ma ecco le opinioni degli altri commercianti che denunciano la pesante situazione conseguente al fenomeno zingari in città.
Da una parte c'è lei, immigrata marocchina bene integrata nella nostra società, che guadagna onestamente i soldi per vivere, dall'altra c'è un'etnia che vuole assolutamente mantenere la propria "purezza", che nega ai propri figli la possibilità di avere un futuro migliore educandoli al furto e all'accattonaggio.
La classe dirigente cittadina finge di non vedere il problema, come i tanti altri problemi sociali che affliggono il capoluogo berico. Evidentemente è molto più semplice occuparsi di altre cose, come far pagare i parcheggi anche la domenica.
A Fatima, che da marzo rimarrà senza lavoro per la chiusura del negozio, va la nostra ammirazione per il coraggio trovato e il nostro augurio di trovare presto un nuovo impiego.


Di seguito riportiamo il comunicato locale de La Destra, per mano del segretario cittadino Massimiliano Primon

In riferimento a quanto trasmesso dagli organi di stampa sulla vicenda della giovane commessa che ha esposto un cartello di divieto d'accesso al negozio agli zingari, sono a comunicare la posizione del Partito che rappresento:
1) A Vicenza è presente da anni un problema che i politici locali (Variati in testa) hanno sempre sistematicamente promesso di risolvere per poi puntualmente dimenticarsene dopo essere stati eletti: i campi Rom e le condizioni di vita di coloro che vi dimorano

2) A Vicenza nessun rappresentante delle istituzioni (come per esempio l'assessore agli interventi sociali) ha il coraggio di intervenire per risolvere una situazione di degrado sociale all'interno della quale i nomadi vivono; donne e uomini che convintamente si ostinano a proseguire sulla loro discutibile "scelta di vita" non adeguata alla realtà storica e sociale della nostra comunità locale e nazionale. Considerato poi l'alto numero di bambini presenti nelle comunità nomadi, la situazione è ancora più pesante...
3) La vicenda della giovane Fatima è conseguenza dello scandalo di questa amministrazione comunale incapace di prendere una decisione seria anche su come procedere per risolvere la situazione dei campi rom di Vicenza e di chi vi dimora. La giovane commessa è accusata di razzismo, ma ciò è solo una mediatica bugia dei soliti "buonisti vicentini" di sinistra che sistematicamente fanno finta che i nomadi a Vicenza non esistano, nemmeno quando vedono i loro bambini che d'inverno camminano scalzi, mal vestiti a mendicare con le mamme.
4) Il Sindaco Variati, durante la campagna elettorale per le comunali 2008, assicurò che avrebbe risolto il problema di degrado sociale nel quale i nomadi a Vicenza vivono, ma non ha concluso nulla!!! Se invece di spendere soldi per il referendum sulla base Dal Molin e fare contenti i neocomunisti vicentini, si fosse speso per risolvere almeno il problema "nomadi", noi vicentini lo ricorderemmo per qualcosa!
5) Il Partito che rappresento è vicino alla giovane Fatima Mechal, ragazza marocchina di vent'anni che ha scelto la nostra città come luogo dove vivere lavorando onestamente e come tutti i vicentini affronta i problemi di questa nostra realtà locale, che l'attuale amministrazione non è in grado di affrontare e risolvere, ma solo di scaricare tutto sui cittadini
6) Fintanto che il sindaco Variati pensa più alle liste civiche che non alle tante lavoratrici, come Fatima, che non chiedono altro che sicurezza per poter lavorare e vivere dignitosamente, Vicenza sarà condannata alla deriva sociale. La maggioranza politica che sostiene il sindaco di Vicenza non è in grado, culturalmente, di affrontare i problemi della nostra società, ma solo di fare tanti discorsi con importanti paroloni, poi puntualmente disattesi: solidarietà, condivisione, sostenibilità, ecc. La sinistra vicentina è consapevole del fatto che per i nomadi non valgono questi paroloni se applicati a chi è estraneo alle loro comunità, cioè noi vicentini, ma continuerà a far finta di nulla, in attesa del prossimo cartello "no agli zingari"

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