sabato 30 giugno 2012

I veri eroi neri

Nelle prime pagine dei quotidiani usciti venerdì mattina la foto che richiamava l'attenzione era sempre la medesima: l'immagine di Mario Balotelli. In effetti l'ipocrisia dei mezzi d'informazione cartacei ed elettronici in questi giorni è proprio esplosa. La notizia non era più il passaggio di turno della nazionale italiana, ma l'ovazione verso l'atleta nero convocato dal nostro commissario tecnico. Certamente se a siglare una doppietta fosse stato un altro giocatore, gli argomenti da discutere sarebbero stati altri. Ma evidentemente le intenzioni dei nostri media vanno ben oltre la volontà di trasmettere informazioni. Ecco allora che si inventano un significato politico alla partita tra Italia e Germania; ecco che per loro tutti gli italiani si risveglieranno innamorati del bronzo di riace dell'attacco italiano!                                                                            Noi del Circolo 28 Ottobre, ammiratori di chi il tricolore l'ha sollevato non prendendo milioni di euro per tirare calci al pallone, ma rischiando o perdendo la vita, prendiamo spunto da questa ipocrisia per ricordare i veri eroi neri della nazione, ovvero i soldati eritrei che dalla fine del '900 lottarono in Africa per la nostra bandiera.I Battaglioni Ascari (termine che in arabo significa guerriero) vennero formati nel 1889 sotto il comando del Generale Antonio Baldissera. L'arruolamento era volontario ed i requisiti erano un'età compresa tra i 16 e i 24 anni ed il superamento di una prova di marcia senza soste per 60 km.Con in testa il caratteristico fez rosso e i piedi scalzi, i soldati Ascari si contradissero per il grande ardimento e la scarsa propresione ad arrendersi; nel 1940 raggiunsero le oltre 250 mila unità. A guerra finita molti di loro pagarono la loro coraggiosa scelta molto amaramente, subendo l'amputazione di una mano e di un piede.

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