mercoledì 6 maggio 2009

Domenica 10 maggio: commemorazione dell'eccidio di Codevigo

Domenica 10 maggio alle ore 10:00 sarà celebrata presso il cimitero di Codevigo (Pd) l'annuale cerimonia commemorativa in ricordo delle oltre 300 vittime dell'Eccidio perpetrato tra il 30 aprile ed il 15 maggio del 1945 dai partigiani comunisti della 28ma brigata Garibaldi "Mario Gordini" (guidata da Arrigo Boldrini) e da altri elementi appartenenti alle formazioni partigiane locali ed alla Divisione Cremona dell'esercito del Regno del Sud.
I carnefici di Boldrini, giunti in prossimità di Codevigo verso la fine del '45, provvederono a rastrellare nelle zone limitrofe centinaia di fascisti o presunti tali che successivamente seviziarono e massacrarono a gruppi lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione. La stragrande maggioranza degli uccisi erano operai e braccianti agricoli ravennati, colpevoli unicamente di aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Molti dei loro corpi vennero trascinati via dalla corrente dei due fiumi; gli altrifurono sepolti sbrigativamente o issati su dei carretti per essere scaricati nei pressi dei vari cimiteri della zona. Nella sola Codevigo verranno rinvenute 104 salme (77 in un’unica fossa comune).
Le seguenti due testimonianze possono solo parzialmente dare l'idea delle atroci sevizie a cui furono sottoposte molte delle vittime:

"Mario Bubola, figlio del podestà fascista di Codevigo, fu prelevato a casa da Favorido Zagolin e dai fratelli Marinello ... e portato nella casa di Santina Capuzzo detta la Campanara. ... tentarono di segargli il collo con del filo spinato finché la vittima svenne. Allora provvedettero a farlo rinvenire ... a tagliargli la lingua, che gli venne infilata nel taschino della giacca ... "

"Corinna Doardo, maestra elementare. I partigiani la prelevarono, la sottoposero a sevizie tali che il medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto, la fucilarono e abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero"

Come spesso accadde per le stragi compiute dai partigiani, nessuno pagò per questo eccidio.
Boldrini è stato prima Segretario Nazionale dell'ANPI, poi presidente onorario. Più volte deputato e senatore della Repubblica nelle file del PCI, aderì successivamente al PDS. Per l'attività parlamentare godette di una pensione di quasi 10 mila euro mensili.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La Medaglia d’Oro Arrigo Boldrini, decorato su proposta del Generale Mc Creery Comandante dell’ 8° Armata Britannica (il quale di strategia di Guerra e di capacità di Comando se ne intendeva assai più voi) a Codevigo fù assente 9 giorni su 17 di permanenza della 28° Bg. Partigana per ragioni legata alla smobilitazione.
Mai Boldrini (che non ebbe alcuna figlia vivente) ed il Comando di Brigata furono processati per quei fatti tragici (e non si dica perchè comandavano loro perchè dimostrereste ancor più la vostra ignoranza della Storia d’Italia).
Lui non presiedette mai alcun tribunale (sta roba spettava ovunque alle organizzazioni locali della Resistenza).
Nessun Partigiano della 28° fù condannato per quei fatti. La magistratura di Padova celebrò tutti i processi sui fatti, dal 1945 al 1962. Il Comando della 28° mai minacciò i Britannici di ritiro per fare quel che dite voi, anzi s’adoperò per fermare la caccia ai fascisti che s’era scatenata in quei territori già prima dell’arrivo dei Partigiani ravennati a causa delle nefandezze dei nazi-fascisti e che terminò molte settimane dopo la loro partenza. Coinvolse tutti: dei militari cremonini, dei Patrioti veneti, alcuni membri non identificati di quella stessa Brigata, dei civili residenti. Schegge impazzite operative nottetempo al di fuori e contro gli ordinidei Comandi in un ambito territoriale più vasto del Comune di Codevigo dove furono acquartierati la 28°, parte del 22° Rgt. della Cremona ed altri suoi repartiche erano anche a Piove di Sacco ( a sei kilometri da Codevigo) nonchè più Brigate Partigiane venete (con presenza a Codevigo, Corezzola, Piove di Sacco) sul Brenta e il Bacchiglione. La 28° non fece rastrellamenti ne vigilò l’orinde pubblico, fù semplicemente a riposo. I primi li fece sopratutto il Cremona, il secondo spettò ai veneti locali. Perchè questa tragica esplosione giustizialista contro i nazi-fascisti?
Cosa avevano fatto loro nei mesi e gli anni precedenti? Quante stragi, quante persecuzioni e violenze, quante bombe, quante requisizioni, quanti odii avevano patito gli italiani del posto e di tutti i territori? Pensate che la fine della Guerra sia come chiudere l’interrutore della luce o del gas?
Chiaro che no. Voi usate troppo spesso deformare la verità.
Piaccia o non piaccia è andata così, e nella gran aprte dei paesi europei è andata anche peggio, basta l’esempio della Francia in cui decine di migliaia di francesi sostenitori del regime nazista, sono stati uccisi dopo la fine delle ostilità in quel paese.
Documentatevi per bene.

Pippo