Si è svolto lo scorso finesettimana, a Lonigo, il tredicesimo raduno triveneto dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia (ANPd'I... che un quotidiano locale ha confuso con ANPI!).
L'iniziativa ha portato nella cittadina berica circa un migliaio di baschi amaranto.
L'iniziativa ha portato nella cittadina berica circa un migliaio di baschi amaranto.
Accorsi per partecipare all'evento, noi del Circolo 28 Ottobre abbiamo potuto visitare la mostra presente nel palazzo comunale e l'esposizione di mezzi militari nel Parco Ippodromo.
Inoltre siamo stati spettatori di uno stupendo lancio di sei paracadutisti concluso con un perfetto atterraggio all'interno del perimetro prestabilito.
Non è neppure passato inosservato lo stemma con il Gladio e l'Alloro presente sul basco di un anziano paracadutista. Il reduce, avente l'onorata età di 95 anni, si è cordialmente prestato a fare qualche chiacchera. Abbiamo così appreso che apparteneva alla divisione Nembo, che dopo l'otto settembre '43 aderì all'esercito della Repubblica Sociale, e che alla fine di aprile si trovava al Passo del San Bernardo a difendere la Valle d'Aosta dall'occupazione francese.
20 mila partigiani non osarono alla fine attaccare i mille soldati che si radunavano ad Aosta ad attendere la loro sorte.
Dopo una dura prigionia al campo di concentramento alleato di Coltano, dove erano gli "ospiti" erano costretti a dormire in spazi ristrettissimi, patendo gelo e fame, ritrovò infine la libertà nel mese di novembre.
La cittadina ha accolto i paracadutisti tra una miriade di tricolori con scritto sopra "Viva i paracadutisti d'Italia Nembo Folgore".
Inoltre siamo stati spettatori di uno stupendo lancio di sei paracadutisti concluso con un perfetto atterraggio all'interno del perimetro prestabilito.
Non è neppure passato inosservato lo stemma con il Gladio e l'Alloro presente sul basco di un anziano paracadutista. Il reduce, avente l'onorata età di 95 anni, si è cordialmente prestato a fare qualche chiacchera. Abbiamo così appreso che apparteneva alla divisione Nembo, che dopo l'otto settembre '43 aderì all'esercito della Repubblica Sociale, e che alla fine di aprile si trovava al Passo del San Bernardo a difendere la Valle d'Aosta dall'occupazione francese.
20 mila partigiani non osarono alla fine attaccare i mille soldati che si radunavano ad Aosta ad attendere la loro sorte.
Dopo una dura prigionia al campo di concentramento alleato di Coltano, dove erano gli "ospiti" erano costretti a dormire in spazi ristrettissimi, patendo gelo e fame, ritrovò infine la libertà nel mese di novembre.
La cittadina ha accolto i paracadutisti tra una miriade di tricolori con scritto sopra "Viva i paracadutisti d'Italia Nembo Folgore".
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