sabato 31 maggio 2008

WE'LL BE COMING, YELLOW BLUES!!!




(Appena tornato da Pro Patria - Hellas Verona, ritorno playout)
Concedetemi di andare "fuori tema" per questa sera.
Sono orgoglioso della mia città, onorato di far parte di questa tifoseria....e per una volta sono soddisfatto anche della squadra.
Grazie di tutto butei, Onore a tutti noi, questa salvezza ce la siamo proprio meritata.
Hellas Verona Uber Alles!
(l'ultima foto, quella del gol-salvezza, è presa dal sito http://www.bustocco.it/ , approposito, complimenti per il sito e grazie per la splendida accoglienza che ci avete riservato! Camerati veri.)
E SE SENTIRAI CANTARE SEMPRE PIU'
STAN ARRIVANDO I GIALLOBLU'!!!
scarica stanno arrivando i gialloblu hellas verona propatria download

Mas

venerdì 30 maggio 2008

Yukio Mishima: l'ultimo Samurai

"Ora testimonieremo l'esistenza di un valore superiore all'attaccamento alla vita. Questo valore non è la libertà! Non è la democrazia! E' il Giappone! E' il Giappone, il Paese della storia e delle tradizioni che amiamo. Non c'è nessuno tra voi che desideri morire per sbattere il proprio corpo contro quella Costituzione che ha evirato il Giappone? Se c'è, che sorga e muoia con noi! Abbiamo intrapreso questa azione spinti dall'ardente desiderio che voi, che avete uno spirito puro, possiate tornare ad essere veri uomini, veri samurai!"
Con queste parole il grande Yukio Mishima, considerato il maggiore scrittore dell'epoca, si apprestava a compiere l'estremo sacrificio:
il 25 Novembre 1970, assieme ad altri 4 aderenti dell'associazione Tate-No-Kai ("Società degli scudi"), occupava l'ufficio del generale Mashita dell'esercito di autodifesa. Il loro piano era di rapire il generale e di far sollevare l'esercito contro il Governo.
Indossando l'uniforme imperiale, e con la fronte stretta dal hachimaki (la fascia portata anche dai Kamikaze), si rivolse ai soldati adunati nel cortile, esortandoli a rimanere fedeli all'Imperatore, alla tradizione e alla Patria. Fallito questo tentativo Mishina intonò il canto funebre e praticò il Seppuku (taglio del ventre Tradizionale), abbandonando la vita terrena.

video tributo a Yukio Mishima

Concerti di Musica Alternativa


Sabato 21 Giugno a Monza: Bombadil Fest info

Venerdì 13 e Sabato 14 Giugno a Milano: festa di Cuore Nero info

Sabato 7 Giugno a Cremona: concerto di Skoll dedicato allo scrittore nipponico Yukio Mischima info

Sabato 7 Giugno nella provincia di Vicenza: serata Tuono Records. Suoneranno Armco, Ultima Frontiera, Strappo, 1903, Leggittima Offesa e Stigger info

sabato 24 maggio 2008

venerdì 23 maggio 2008

PROGETTO H2O: METTICI LA FIRMA!!!

Nei scorsi giorni il Circolo 28 Ottobre ha aderito con entusiasmo al progetto h2o (per ogni informazione visitate il sito http://www.progettoh2o.org/). Si tratta di un progetto che prende il via da una considerazione sacrosanta: l'acqua è, al pari dell'aria che respiriamo, un bene primario, che dovrebbe appartenere a tutti e quindi essere gestito da un ente pubblico, senza scopo di lucro.
Sappiamo che la realtà non è questa, soprattutto negli ultimi anni il mercato dell'acqua è divenuto un business da miliardi di dollari, in particolare per quella potabile (sempre più rara per colpa di vari fattori) si è scatenata una verra e propria "guerra di speculazione" tra privati. E l'argomento è destinato a diventare di grande attualità tra poche settimane, quando arriverà l'estate e con essa un aumento esponenziale di richiesta d'acqua a livello nazionale.
Il progetto H2o non è altro che una raccolta firme mirante promuovere una semplice proposta di legge regionale, attraverso la quale si riaffermi il principio del servizio idrico pubblico, senza speculazione o fine di lucro. La proposta prevede una modesta "soglia litri" mensile gratuita (stimabile in circa 4000 litri al mese per famiglia), sufficiente a garantire a tutti, senza distinzione di reddito, i servizi di prima necessità. Superata la quota, è prevista una tariffazione basata sia sul consumo pro-capite che sul reddito familiare. Il ricavato servirebbe a garantire una corretta manutenzione della rete idrica e della gestione del servizio pubblico.
Ciò porterebbe una drastica riduzione delle tariffe e del costo per un bene primario di cui tutti noi abbiamo bisogno, ed incentiverebbe notevolmente a ridurre gli sprechi (meno si consuma, meno si paga).
Servono 5000 firme per poter promuovere la proposta di legge in ogni regione d'Italia. Firmare non costa nulla e richiede soltanto 2 minuti (si tratta di una petizione on-line).
E allora perchè non provarci? ACQUE SOCIALI SUBITO!!! http://www.progettoh2o.org/

Mas

martedì 20 maggio 2008

Solidarietà

Il Circolo 28 Ottobre desidera manifestare la propria solidarietà nei confronti del coordinatore regionale Alex Cioni per le minacce subite attraverso una lettera accompagnata da due pallottole.
Il grave gesto è solo l'ultimo di tutta una serie di vili comportamenti di cui sono stati vittime il nostro coordinatore regionale e la comunità scledense.
Evidentemente c'è ancora chi, incapace di sostenere le proprie idee attraverso una civile dialettica, non sa utilizzare altri strumenti se non quello che prevede l'uso di minacce e violenza.
In merito alla vicenda è intervenuta anche l'On. Alessandra Mussolini, segretario nazionale di Azione Sociale:
“Esprimo tutta la mia solidarietà ad Alex Cioni per le gravi minacce ricevute a mezzo di una missiva che accompagnava due pallottole. L’origine delle minacce pare pervenire da quegli stessi ambienti della sinistra antagonista, che negli ultimi tempi si sono contrapposti ai nostri militanti vicentini con toni così aggressivi, al punto che lo stesso Cioni è stato vittima di diverse violenze. Una situazione grave che denunciamo ancora una volta a gran voce perché deve essere chiaro da che parte sta chi ancora nel 2008 vorrebbe una contrapposizione di tipo muscolare, incivile, fuori dal tempo. Sta alle forze dell’ordine individuare i responsabili materiali di un simile gesto. Tuttavia, la responsabilità politica e morale è tutta della sinistra più o meno radicale. Quella stessa sinistra che a Verona continua a strumentalizzare la tragica morte di un ragazzo quando gli stessi inquirenti hanno dichiarato l’assenza di qualsivoglia movente politico. In ogni caso non ci faremo tirare per la giacca e denunceremo sempre, in ogni sede, la nostra lontananza da un modo di intendere la politica che non ci appartiene. Non pensino, però, questi signori che siamo disposti a fare un passo indietro davanti alla loro prepotenza: questo mai! Sarà mia cura presentare una interrogazione urgente al Ministro dell’Interno Maroni per portare in Parlamento questa vile intimidazione”

giovedì 15 maggio 2008

Una Piazza per Norma Cossetto

Sabato 17 Maggio alle ore 10:30 a Grumolo delle Abbadesse avverrà la cerimonia di intitolazione della Piazza Comunale all'istriana Norma Cossetto, insignita della Medaglia d'Oro al Valor Civile. Alla cerimonia sarà presente Licia Cossetto, sorella di Norma, ed una rappresentanza dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La sera precedente alle 20.30 in Municipio si aprirà una esposizione di immagini e documenti, seguita alle 21.00 nella Sala Consiliare da testimonianze di Esuli e della stessa Licia Cossetto.
Il Circolo 28 Ottobre non può che accogliere positivamente questa iniziativa del comune berico:
dopo sessant'anni di silenzi e insabbiamenti, il popolo italiano riprende lentamente memoria della tragedia vissuta dai fratelli giuliani e istriano-dalmati. Norma Cossetto, originaria di Santa Domenica di Visinada, era una studentessa di 24 anni iscritta all'Università di Padova, e membra del GUF padovano. Mentre si trovava in Istria per preparare una tesi di laurea intitolata alla sua terra, venne prelevata dai partigiani il 26 settembre del 1943, ed incarcerata assieme ad altri italiani. Dopo giorni di torture e sevizie, venne gettata nuda nella Foiba di Villa Surani, nella notte tra il 4 e il 5 Ottobre.
Nel 2005 l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha insignito Norma Cossetto della Medaglia d'oro al merito civile alla memoria, con la seguente motivazione:
"Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.» — Villa Surani (Istria) – 5 Ottobre 1943"

martedì 13 maggio 2008

24 Maggio: concerto della Compagnia!

Sabato 24 Maggio i militanti del Circolo 28 Ottobre si recheranno ad Avio (TN) ad assistere al concerto della Compagnia dell'Anello

sabato 10 maggio 2008

Bassano: per un'Adunata di TUTTI gli alpini

Lettera al Giornale Di Vicenza

È finalmente alle porte uno dei due avvenimenti più importanti in programma quest’anno nella nostra provincia: l’Adunata degli Alpini.
Centinaia di migliaia di persone si recheranno a Bassano per celebrare il glorioso Corpo degli Alpini, così radicalmente integrato nel tessuto culturale veneto.
Il successo e l’affetto di cui esso gode lo si deve tanto alle imprese militari del passato, quanto all’impegno sociale odierno.
Ed è proprio pensando alla grande immagine di solidarietà di cui godono oggi gli Alpini che credo sia ormai opportuno, ad oltre sessant’anni dal termine del secondo conflitto mondiale, riconoscere il giusto valore anche a chi lo si è sempre negato.
Faccio riferimento a quelle giovani penne nere che scelsero di combattere per l’onore e la difesa della propria terra durante la Repubblica Sociale Italiana, tra le file della Divisione Alpina Monterosa e del Quarto Reggimento Alpini della Divisone Littorio.
La scelta di lanciare quest’appello iniziò a formarsi il mese scorso, quando udii i racconti dalle penne nere repubblicane (pare che ormai siano rimaste in poco più di seicento) durante la Cerimonia tenutasi al Museo Risorgimentale della Piccola Caprera.
Ma chi furono e cosa fecero gli alpini repubblicani?
All’indomani del suo insediamento, avvenuto ufficialmente il 23 Settembre del ‘43, il governo della neonata Repubblica Sociale italiana aveva, tra i tanti problemi, anche quello di ottenere e dimostrare che l’RSI non era un manichino al servizio dei tedeschi, ma un’istituzione vera e propria.
Non mi soffermo a riproporre l’eterno dibattito sul grado di autonomia della Repubblica Sociale, perché non è lo scopo di questa lettera.
Come ebbe modo di dire Mussolini, “uno Stato che non dispone di forze armate è tutto fuorché uno Stato”. Una delle priorità dell’RSI era dunque la ricostituzione di un esercito che riprendesse la lotta a fianco dell’alleato tedesco, difendendo i confini e riscattando l’onore nazionale dal tradimento avvenuto con la resa dell’otto Settembre.
Dopo la nomina del Maresciallo Rodolfo Graziani a ministro della Difesa, si avviò la creazione dell’Esercito Nazionale Repubblicano (ENR) con prime quattro divisioni: la 1ª Divisione Bersaglieri Italia, la 2ª Divisione Granatieri Littorio, la 3ª Divisione Fanteria di Marina San Marco, e la 4ª Divisione Alpina Monterosa.
La Monterosa, allestita il 1° Gennaio del ‘44, fu costituita da volontari appartenuti al Regio Esercito e dalle leve delle classi 1924 e 1925, per un totale di circa 20 mila uomini. Da segnalare che sia la città di Vicenza, che quella di Bassano, ebbero l’onore di fornire il nome a due unità della Monterosa: il 3° Gruppo Artiglieria Vicenza e il 2° Battaglione Bassano.
Un intensissimo addestramento, della durata di sei mesi, venne avviato presso il campo di Münsingen, nella Germania Orientale, sotto la guida di istruttori tedeschi. Il 16 Luglio la Divisione venne passata in rassegna da Mussolini: di questa giornata rimangono due splendide immagini, una con la Divisione schierata al completo, l’altra col Capo dell’RSI che consegna alle unità la bandiera da combattimento perché ritornino in Patria per difenderne i confini. Rientrata in Italia la divisione fu incaricata di assumere la difesa costiera della riviera ligure da Nervi a Levanto, in previsione di uno sbarco alleato, e di assicurare il flusso dei rifornimenti fra la Liguria e la pianura padana.
Avvenuto lo sbarco in Francia, il 15 Agosto del ‘44, il pericolo sulle coste liguri venne meno.
Una parte della Monterosa venne dunque inviata sul fronte della Linea Gotica, in Garfagnana; un’altra andò a presidiare i confini alpini con la Francia, in Piemonte e in Valle d’Aosta.
Lungo la Linea Gotica la Monterosa ebbe degli scontri prima con i reparti della Forza di Spedizione brasiliana, poi con quelli della 92ª divisione di fanteria americana Buffalo, scontri che culminarono con l’operazione Wintergewitter (“temporale d’inverno”): alle prime ore del 26 Dicembre, assieme alle truppe tedesche, gli alpini attaccarono gli americani lungo il fiume Serchio, costringendo il nemico ad una rocambolesca ritirata. Anche se non portò a conquiste territoriali (dopo qualche giorno le truppe ripiegarono sulle posizioni precedenti in seguito agli bombardamenti aerei americani), l’offensiva si rilevò un pieno successo, sia perché diede alle forze attaccanti un generoso bottino di armi, viveri e materiali, sia perché la 5° Armata USA fu costretta a ritirare truppe dal critico settore a sud di Bologna per rinforzare il settore lungo il Serchio.
I reparti posti sul fronte alpino occidentale si trovarono a fronteggiare gli attacchi francesi. Verso Marzo quasi tutti i reparti della Monterosa vennero schierati lì, mentre i degaullisti intensificarono le pressioni sull’Italia al fine di allargare i confini francesi.
Mantenendo le posizioni, le penne nere repubblicane resistettero fino al termine del conflitto. La Monterosa venne sciolta il 28 Aprile del ‘45, in seguito all’ordine emanato dal Maresciallo Graziani. Alcune unità continuarono però a difendere i confini della Valle d’Aosta.
I Francesi, venuti a conoscenza della ritirata tedesca e sapendo di essere in vantaggio rispetto agli americani che arrivavano da Bologna, puntarono all’occupazione del territorio così da poter avanzare diritti sul tavolo dei negoziati. Ma i loro propositi furono mandati in fumo dalla resistenza degli alpini italiani, come il 4° Reggimento Alpini della Divisione Littorio e il Gruppo Mantova della Divisione Monterosa, che finirono di arrendersi agli americani solo il 7 Maggio.
Dei 20 mila alpini che composero la Monterosa, più di mille furono quelli che non fecero più ritorno a casa.
Siamo nel 2008: credo che ormai sia giunta l’ora di riconoscere il valore e il sacrificio di questi ragazzi.
Viva gli alpini!

Giacomino Timillero

Nella foto, Febbraio 1944: una pattuglia del 4° Reggimento Alpini controlla i confini lungo il Col de la Seigne, sopra Courmayeur

lunedì 5 maggio 2008

ADDIO NICOLA

Oggi Verona piange Nicola Tommasoli, morto a meno di 30 anni per una vigliacca, assurda, inconcepibile aggressione da parte di 5 ragazzi ancor più giovani di lui.
Vorremmo che la sua tragedia non fosse stata così tanto strumentalizzata, questo non è stato possibile a causa della presunta appartenenza politica di questi assassini (termine orrendo, ma purtroppo appropriato), all'area neonazista.
A noi, che con tali movimenti non abbiamo nulla a che fare, ma che ci definiamo persone di destra, starebbe a cuore soltanto che la gente capisse quant'è lontana la nostra mentalità da questi comportamenti. Noi che vogliamo essere portatori sempre ed in ogni caso di un comportamento civico esemplare, perchè questo è quello che la nostra ideologia insegna da sempre. Noi che odiamo e non tolleriamo la violenza in nessun caso, non per codardia o falso buonismo, semplicemente perchè essa è sinonimo di stupidità ed ignoranza, e non ha mai portato a nulla di buono e produttivo...anzi a volte porta a tragedie come questa.
Noi ci sentiamo lontani anni luce da tutto questo, e ci dispiace sentire con quanta facilità si arrivi ad associare la politica, passare per la fede calcistica, ed arrivare addirittura ad infangare il nome di un'intera città, ad un atto isolato di vergognosa delinquenza, responsabilità del quale andrebbe attribuita unicamente ai diretti interessati e ad un loro momento di imperdonabile follia.
Tutto quel che riteniamo giusto fare è chiuderci in un rispettoso silenzio, interrotto solo dal cordoglio, per Nicola, la sua famiglia e i suoi cari. Ciao Nicola, tutta Verona oggi piange per te.

Mas

domenica 4 maggio 2008

Resoconto di Domenica 4 Maggio

Oggi 4 Maggio il Circolo 28 Ottobre, assieme ai militanti vicentini di Azione Sociale, ha partecipato alle celebrazioni svoltesi alla Piccola Caprera in onore della Decima Flottiglia Mas e della Divisione San Marco, entrambe unità militari della Repubblica Sociale Italiana.
Presso la Piazza d'Armi del Sacrario si è tenuta alle ore 11 la Santissima Messa, con la partecipazione di centinaia di persone di tutte le età.
Durante la cerimonia hanno preso la parola il figlio del Principe Junio Valerio Boghese, il presidente dell'Associazione Combattenti X° Flottiglia Mas, e l'Onorevole Tremaglia.
La giornata è prosseguita con il pranzo presso l'agriturismo "il filòs" a Monzambano (MN). Tra un piatto e l'altro sono trascorse alcune ore in profondo spirito cameratesco, e si è instaurato un genuino un legame tra i militanti delle due provincie.
Una settimana fa abbiamo udito le solite frasi fatte sulla neccessità di riflettere sul significato della resistenza.
Io credo, invece, che noi eredi della più grande idea del ventesimo secolo, dobbiamo continuare a riflettere su quali furono gli ideali che spinsero i nostri coetanei di sessantacinque anni fa ad impugnare le armi contro l'invasore angloamericano, all'indomani del tradimento dell'otto settembre;
Giovani che, cresciuti nel culto della Patria, ripudiarono la scelta comoda della diserzione per una lotta disperata in difesa dell'Italia e dell'Europa.
Giacomino Timillero


"Eventi politici e militari superiori ad ogni umana capacità di controllo, impongono qui oggi, almeno per noi della Repubblica Sociale Italiana, di cessare il secondo conflitto mondiale contro le forze della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica, e di separare il destino delle nostre patrie, Italia e Germania. Ma siate certi che non dimenticheremo mai i sei anni di sacrificio e di sangue versato nella lotta condotta insieme sui tanti fronti a difesa dell'Europa, con lealtà, fedeltà e onore, senza tentennamenti nà tradimenti, dai nostri due popoli, che voi e noi qui rappresentiamo, ancora in armi!"
Valmadonna, 29 Aprile 1945 Discorso del Colonello Chiari, comandante del 6° Reggimento San Marco, di fronte ai marò e ai soldati tedeschi

giovedì 1 maggio 2008

AHMADINEJAD: BIOGRAFIA DI UN RIVOLUZIONARIO

28 OTTOBRE 1956: nasce nel villaggio di Aradan, da famiglia povera (il padre era un fabbro), e fin da piccolo si trasferisce con la famiglia nella capitale Teheran.


1979: L’Iran vive la sua prima Rivoluzione Islamica, guidata dall’Ayatollah Khomeini; Ahmadinejad condivide idealmente e partecipa personalmente a tale rivoluzione, essendo il capo rappresentante dello IUST alle riunioni studentesche con l’Ayatollah

1980-1988: Durante la guerra Iran-Iraq, partecipa con il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, prendendo parte all’attacco della città irachena di Kirkuk.

1986: Riceve la laurea in Ingegneria Civile; ciò gli permette di diventare insegnante di tale disciplina all’interno dell’Università Iraniana della Scienza e Tecnologia della capitale.

1993-1997: Inizia la carriera politica, diventando governatore delle nuove province di Ardabil.

3 Maggio 2003: Viene eletto sindaco di Teheran ; esercita la sua carica con una forte predisposizione al sociale ed alla difesa delle classi più povere, attirando numerosi consensi tra la popolazione e mettendo le basi per la sua futura elezione a Presidente. Nel 2004 accoglie, tra l’entusiasmo della gente, il primo ministro venezuelano Chavez, da quel giorno parte fra i due un proficuo rapporto di stima, che influenzerà in seguito le scelte politiche delle due Nazioni.

24 Giugno 2005: Dopo aver rinunciato alla carica di sindaco di Teheran, viene eletto, con il 61% dei consensi, Presidente dell’Iran al secondo turno delle elezioni presidenziali.

Ottobre 2005: promuove la conferenza internazionale “Il mondo senza sionismo”, invitando in Iran esperti e storici da ogni parte del mondo (molti non si presentano per protestare contro tale iniziativa), ed aprofitta dell’occasione per scagliarsi duramente contro il governo (non contro lo Stato) israeliano, riprendendo e risaltando l’avversione tra i due Paesi, iniziata fin dal 1979 con Khomeini. Le sue parole scatenano un putiferio, inducendo l’allora Primo Ministro israeliano Sharon a chiedere l’espulsione dell’Iran dall’Onu, e trovano la netta condanna dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza

24 Settembre 2007: in un clima di netta contestazione, Ahmadinejad tiene un discorso davanti agli studenti americani della Columbia University, ribadendo le sue posizioni contrarie alla politica anti-palestinese di Israele, rivendicando il diritto al nucleare per scopo civile e pacifico, respingendo con sdegno le accuse di aver “tagliato” nel suo Paese i diritti alle donne, difendendo la legge iraniana che prevede la pena di morte per i reati più gravi. La platea si divide tra fischi ed applausi, mentre fuori molti contestatori manifestano la contrarietà alla sua presenza con metodi non proprio pacifici.


I punti cardine del programma che hanno portato Ahmadinejad al trionfo in Iran, sono da ricercare nel suo passato semplice e nella sua forte difesa delle classi meno ricche durante gli anni precedenti; al suo passato di grande moralità ed integrità religiosa, che lo ha fatto apparire come una persona incorruttibile.
Uno dei suoi principali intenti, purtroppo ancora incompiuto, è la volontà di operare per una redistribuzione della ricchezza proveniente dallo sfruttamento del petrolio.
E’ stato inoltre l’unico candidato a schierarsi apertamente contro gli Stati Uniti, lo strapotere di Israele sul Medio Oriente, ed alcuni regolamenti iniqui delle Nazioni Unite, tra cui il diritto di veto riservato ai cinque stati principali.
Ha rilanciato il nucleare per uso civile, vedendolo come la principale alternativa al petrolio per dare nuovo sviluppo all’industria ed all’economia iraniana, arrogandosi nient’altro che il diritto a fare per la sua Nazione, ciò che i governi di svariati Paesi del mondo (tra cui la, a noi vicina, Francia) già attuano da tempo.
Non ha mai negato di essere un fervente nazionalista, ed uno strenuo difensore della sua religione di stato (l’Islam), pur nel rispetto delle minoranze che continuano a godere di libertà di culto e pellegrinaggio senza alcuna discriminazione interna, e continuano ad avere rappresentanti in Parlamento. Tanto per smentire le accuse di antisemitismo, vanno citati gli oltre 25.000 cittadini di religione ebraica che vivono da decenni in territorio iraniano senza alcun problema di integrazione nè restrizioni sulle loro libertà personali.
Ha infine migliorato i rapporti con gli stati della regione mediorientale, aprendo ad essi le frontiere per una più libera circolazione delle persone e delle merci, ed ha intrattenuto fin da subito rapporti di grande stima e collaborazione con tutti i Paesi (Russia, Venezuela, Palestina, ma anche Giappone ed altri paesi dell’America Latina) che tentano di opporsi alla globalizzazione ed al pensiero unico dominante, e non si piegano ad assecondare gli interessi dei poteri forti mondialisti.