domenica 17 agosto 2008

Ancora sulla torre eolica di Badia Calavena, nella Lessinia

Periodicamente si sentono pronunciare dai soggetti più diversi (l'ultimo è stato Vittorio Sgarbi, neoeletto sindaco di Salemi) critiche nei confronti dei generatori eolici:
"rovinano il paesaggio", "fanno rumore", "uccidono i volatili", ecc.
Spinti dal desiderio di capire personalmente quanto queste critiche siano fondate, noi del Circolo 28 Ottobre ci siamo recati sul Monte Pecora, il luogo ove è situata la torre eolica di Badia Calavena. Ne abbiamo già parlato a giugno, ma prima di porre le nostre considerazioni è opportuno comunque ribadire ed integrare le caratteristiche del generatore eolico di Badia.
Si tratta dell'impianto modulare LTW77 prodotto da Leitwind di Vipiteno (BZ), il primo con potenza superiore al MW installato nel Nord Italia.
Il rotore, munito di tre pale in fibra di vetro, presenta un diametro si 77 metri ed è collegato alla torre ad un'altezza di 65; può funzionare con una velocità del vento compresa tra i 3 e i 25 m/s, ed è accreditato di una potenza nominale di 1,35 MW. L'impianto fa uso di soluzioni avanzate: un sistema di controllo permette la rotazione della turbina e la variazione del passo delle pale a seconda della direzione e della forza del vento, mentre un innovativo sistema a presa diretta e generatore sincrono con magneti permanenti permette di ridurre drasticamente manutenzione, rumore, usura, attriti e parti meccaniche. La tensione d'uscita, trifase, ha un valore efficace di 690V e frequenza di 50Hz.
L'energia prodotta in un anno dovrebbe superare i 2 milioni di kWh (secondo la Leitwind, 2,3 milioni), ed il progetto è costato 3,3 milioni di euro.

Torniamo alla discussione delle possibili critiche.
Provenendo da Colognola ai Colli e percorrendo la Val d'Illasi verso Giazza, la torre eolica è visibile sulla destra solo nelle poche centinaia di metri in cui si affianca Badia Calavena. L'impianto è raggiungibile percorrendo per qualche chilometro una stretta strada che si imbocca attraversando Badia; pure lungo questa strada la torre è spesso nascosta. Arrivati ad un km dall'impianto, ci si ferma ad un bar per ristorarsi.
La turbina in quel momento non è rivolta veso noi, ma verso la nostra sinistra, ed il rumore che udiamo è molto inferiore a quello a cui siamo abituati in città. Scambiamo qualche chiacchiera con gli avventori del bar, ma da quanto capiamo nella zona non c'è stata nessuna lamentela in merito.
Saliamo a piedi fino alla torre: da vicino è davvero imponente, ed osservare le pale ruotare fa davvero impressione. Il tempo è nuvoloso e soffia vento: facendo due conteggi a distanza di dieci minuti si rileva che prima l'impianto ruotava a 12 giri al minuto, poi a 16. Il rumore è ovviamente aumentato, ma per nulla fastidioso; certamente inferiore a quello udito la settimana scorsa a 2300 metri di altitudine, vicino alla Marmolada, proveniente da un gruppo elettrogeno che alimentava un rifugio.
Di uccelli morti, poi, a terra nemmeno l'ombra.

Dopo questa valutazione sul luogo, rimangono da fare alcune considerazioni.
Negli ultimi anni si è assistito alla nascita di una nuova forma di contestazione, quella di coloro che a puro scopo di propaganda politica manifestano un falso purismo ecologista. Questi sono gli stessi che ora, di fronte all'ipotesi di un ritorno dell'Ialia al nucleare, hanno gridato allo scandalo: se sono veramente convinti antinuclearisti, perchè nei due anni che sono stati al governo non hanno manifestato l'intenzione di interrompere l'acquisto di energia elettrica (prodotta da centrali nucleari) dalla Francia?
Adesso hanno la bocca continuamente piena della parola "fotovoltaico". È ovvio che tutti vorremmo energia infinita prodotta con impatto ambientale nullo, ma bisogna anche valutare quello che, con le attuali tecnologie, possiamo fare.
Oggi alle nostre latitudini un impianto fotovoltaico da 14 metri quadri produce circa 2200 KWh all'anno, quindi per equiparare l'energia prodotta dall'impianto eolico di Badia Calavena occorrerebbero almeno 14 mila metri quadri di pannelli solari!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Approvo ed apprezzo totalmente l'articolo.
Forse l'unico problema di Badia Calavena è una produzione non eccelsa, sotto i 2000kWh/anno per kWp installato. Rimane comunque vero che in vent'anni un impianto del genere ha costi complessivi per circa 2,5m€ (investimento) e 500k€ (manutenzioni 25k€x20 anni). Supponendo una produzione di 1800kWh/kWp, in 20 anni fanno circa 55.000MWh (turbina da 1,5MWp). Dividendo 3 milioni di costo totale impianto + manutenzioni per 55.000MWh si ottiene un costo per MWH prodotto pari a 55€/MWh, comunque molto competitivo in assoluto.